Cronaca
15 Ottobre 2014
Al workshop internazionale hanno partecipato circa 50 ricercatori e studenti da Nord Africa e Unione Europea

Unife dialoga sulla salute dei migranti

di Redazione | 2 min

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Alcuni docenti di diversa nazionalità che hanno partecipato all eventoUn importante workshop internazionale sul tema dell’immigrazione e salute del migrante “Health and immigration” è stato recentemente organizzato da Emanuela Gualdi, professore ordinario di antropologia del dipartimento di Scienze biomediche e chirurgico-specialistiche dell’università di Ferrara.

Il corso, che ha visto la partecipazione in apertura del presidente della scuola di medicina, Leonardo Trombelli, nasce all’interno del progetto europeo Eunam “Eu and north african migrants: health and health systems”, che coinvolge l’ateneo ferrarese e che, guidato dalla Gualdi, è finalizzato ad approfondire tematiche significative relative al rapporto tra salute e migrazione.

Diversi i docenti dell’ateneo coinvolti nel workshop, tra i quali Carlo Contini, ordinario di infettivologia, Luigi Grassi, ordinario di psichiatria, oltre ad Emanuela Gualdi e lo staff del gruppo di ricerca.

Hanno partecipato circa cinquanta ricercatori e studenti provenienti dal Nord-Africa e dai paesi dell’Unione europea, contribuendo a tracciare un quadro dello stato di salute attuale degli immigrati in Europa e delle possibilità di accesso ai servizi sanitari con eventuali criticità, dei rischi per la salute da loro incontrati in relazione ai cambiamenti nello stile di vita e all’ambiente socio-culturale nel quale sono inseriti.

Durante il corso è stato lasciato ampio spazio al dibattito, garantendo il confronto tra i partecipanti e la condivisione di esperienze e visioni differenti.

“Questo evento – spiega la Gualdi – ha rappresentato un momento di approfondimento significativo in un lavoro di ricerca importante che, finanziato dalla Unione europea, è in fase di proseguimento e coinvolgerà anche le aziende sanitarie del nostro territorio. In una società multiculturale e multietnica in cambiamento anche nella nostra realtà, il corso ha aperto importanti e interessanti collaborazioni con altri Paesi”.

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