Eventi e cultura
12 Ottobre 2014
Michelone: "Chi viene nel nostro locale si sente a casa"

Messisbugo, una ‘famiglia’ da 17 anni

di Elisa Fornasini | 4 min

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Nel 1997 è uscito il film “Titanic” ed è stato aperto il Messisbugo: mentre il primo ha immortalato su pellicola l’affondamento della celebre nave, il secondo ha dispiegato le vele arrivando a festeggiare ieri, venerdì 10 ottobre, il 17esimo compleanno. Alla vigilia della maggiore età, lo storico locale ferrarese di via Carlo Mayr 95 ha celebrato alla grande questo traguardo raggiunto con un’immensa passione e una forte professionalità del titolare Michele Mazzanti, conosciuto da tutti come Michelone, che assicura di non avere nessun ingrediente segreto per il successo anche se la ricetta è semplice: “Non scoraggiarsi quando le cose vanno male e non montarsi la testa quando le cose vanno bene”.

Michelone è l’anima del posto, è stato lui ad aprire il locale alla fine degli anni ’90 (“uno dei primi di questo tipo a Ferrara”), ed è proprio intorno alla sua figura che è nata e cresciuta la cosiddetta ‘Famiglia del Messisbugo’. Questo clima famigliare instaurato tra le mura del covo di via Carlo Mayr, è la chiave di volta per comprendere il successo: “Chi viene al Messi si sente a casa – spiega il titolare – perché abbiamo creato un locale famigliare sia per i clienti affezionati, che ci seguono da 17 anni, sia per gli avventori che varcano la soglia per la prima volta”. Una dimora che, a parte qualche piccolo cambiamento, ha mantenuto uguale la sua struttura. La famiglia è cresciuta insieme in una casa sempre accogliente e così ha reso il locale un punto fermo della vita cittadina, un baluardo di convivialità che è rimasto intatto mentre la città cambiava radicalmente. “Abbiamo visto correre una serie infinita di generazioni – racconta Michelone – e l’età media si è abbassata sia per chi lavora qui dentro che per i clienti”. E la spiegazione è già bella che pronta: “Il locale è nato in un periodo in cui la presenza dell’università non era così forte a Ferrara, mentre ora gli universitari sono una presenza costante del locale”. I giovani si affiancano così ai clienti fissi, a quelli che la prima volta sono entrati single, poi con la compagna, e ora varcano l’entrata col passeggino. La famiglia si allarga.

“Davanti al bancone è passato di tutto – ricorda con affetto il titolare – e si sono intrecciate generazioni, persone e storie diverse. Il Messi era diventato anche il punto di ritrovo della pallavolo di Treviso, ad esempio il campione mondiale Giba era un assiduo frequentatore”. In questo compleanno i ricordi si mescolano con il presente caratterizzato da tanti eventi esterni, partendo dall’organizzazione del Groove Aperitherapy a villa Horti della Fasanara, passando alla partecipazione alle feste col Country Club e alle cene di quartiere, arrivando al coinvolgimento con il Festival di Internazionale. “Dovendo fare un bilancio generale – tira le somme Mazzanti – ho avuto più soddisfazioni che difficoltà anche se il ricordo dell’ordinanza del 2009,che ordinava la chiusura dei locali di via Ragno e Carlo Mayr a mezzanotte, è ancora vivo. Un incubo che ha reso il Messi uno dei pochi superstiti, con una gestione unica di questo genere”.

La festa di compleanno è stata accompagnata dalla musica di DeepSteve, uno dei tre dj che all’epoca suonavano nel locale. Questo remember è stato arricchito dai cocktail e i long drink preparati dalle mani esperte di Lucia Formigoni, Eleonora Mazzetti e Tea Vidoni dal Mestre, e dai ricchi e prelibati aperitivi culinari creati dallo chef internazionale Marco Boni e da Matteo Zavatti, che ogni sera delizia tutti i clienti con le sue creazioni in cucina.Una serata realizzata anche grazie alla collaborazione di Gimì, il nuovo negozio di abbigliamento femminile di via Carlo Mayr 93, che proprio in questa occasione ha inaugurato il locale, aprendo le porte a tutti coloro che desideravano dare un’occhiata a nuovi brand giovani e fashion, indossati eccezionalmente dalle barwomen del Messisbugo. Non solo: Los Cornetteros, storica cornetteria ferrarese, “tempio” di croissant, bomboloni, creme, cioccolato e dolci di ogni tipo, a mezzanotte ha offerto a tutti i presenti un assaggio dei suoi prelibati cornetti.

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