Terre del Reno
15 Settembre 2014
Per il Circolo Alto Ferrarese occorre completare l'arteria provinciale a una corsia per dare un vero servizio ai trasporti locali

Cispadana troppo costosa per Legambiente

di Redazione | 2 min

cispadanaIl Circolo Legambiente Alto Ferrarese ribadisce, come da molti anni a questa parte, la propria contrarietà alla realizzazione dell’Autostrada Regionale Cispadana (Arc) e rilancia l’idea di completare la Cispadana Interprovinciale, a una corsia per senso di marcia, per dare “un servizio reale ai trasporti locali”. Lo fa, inoltre, proponendo di “potenziare i trasporti ferroviari per merci e persone, superando i nostri ritardi e inefficienze nei confronti di Francia, Inghilterra e Germania dove le merci viaggiano prevalentemente su ferrovia e la rete autostradale è limitata ma efficientissima”.

L’Arc viene definita dal circolo di Legambiente come “inutile, arretrata, devastante e troppo costosa”, dato che con il recente Decreto “Sblocca Italia” il governo ha deciso lo stanziamento di 1 miliardo di euro per finanziarla, mentre “doveva invece essere finanziata dai privati attraverso lo strumento del Project Financing”. “La Regione Emilia Romagna, che da molti anni spinge per realizzare l’Arc – aggiunge Lagambiente – partecipa al finanziamento con 179 milioni di euro. Banche come Unicredit e Popolare dell’Emilia o Istituti pubblici come Cassa Depositi e Prestiti dichiaravano, oltre un anno fa, di non voler investire in opere autostradali ed in particolare nell’Arc a causa dei lunghissimi tempi di rientro degli investimenti”.

Il costo ufficiale dell’Arc, secondo quanto riferito da Legambiente, è attualmente di 1 miliardo e 308 milioni di euro a cui vanno aggiunte le “Opere Complementari” per la funzionalità dell’Autostrada, che costeranno altri 350 milioni di euro. “Se la Regione Emilia Romagna si decidesse, finalmente, ad abbandonare il progetto dell’Arc optando per il completamento della Cispadana Interprovinciale – conclude Legambiente – si darebbe un servizio reale ai trasporti locali, con un costo totale inferiore a quello delle “Opere Complementari” dell’Arc. Risultato finale: una Superstrada nuova ed efficiente, dal mare e Parma, un territorio più rispettato, meno inquinamento ed un risparmio di oltre 1,3 miliardi di euro per le casse dello Stato”.

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