Lettere al Direttore
10 Settembre 2014

Orsoline, un addio inspiegato

di Redazione | 3 min

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unnamedHa avuto un sapore amaro l’ultimo ritrovo con le Suore Orsoline a Codigoro, organizzato domenica scorsa per salutare quelle che per decenni hanno rappresentato la seconda famiglia di tanti. Dopo 85 anni di servizio nella cittadina, infatti, le religiose prendono atto di decisioni “superiori” del loro stesso ordine e lasciano la comunità, che sente già la loro mancanza. Nulla è servito a evitare il nuovo assetto dell’attività pastorale ed educativa, che di fatto ha allontanato da Codigoro nell’ultimo anno, Orsoline e Salesiani, due ordini religiosi che erano ormai diventati sinonimo di fiducia, supporto amorevole ed educativo per famiglie del posto, per merito dell’eccellente gestione dei centri parrocchiali, rispettivamente il Centro Ricreativo del Rosario e l’Oratorio Don Bosco. E’ difficile scoprire cosa ci sia dietro queste decisioni così definitive e irremovibili. Le suore non si lasciano andare a troppe dichiarazioni e qualcuno giura che la verità si conosca solamente negli ambienti ecclesiastici più alti. Una conclusione che, nel frattempo, la comunità codigorese continua a non accettare, ritenendo ingiusto l’atteggiamento di chiusura e la mancanza di spiegazioni e chiarimenti, finora fornite piuttosto “a mezza bocca”, lasciando dubbi e interrogativi aperti. E se il saluto di domenica ha imposto in un certo senso la resa, non si può certo dire che non si sia tentato il tutto per tutto. Risale a Giugno 2013 la comunicazione, improvvisa e sgradita, sulla partenza delle suore e la conseguente sospensione delle attività del Centro Ricreativo del Rosario, sempre a Codigoro. Un fulmine a ciel sereno che colpì tutta la comunità e in particolar modo i tanti genitori, cresciuti in compagnia delle religiose e lieti di affidare a loro il tempo libero dei propri piccoli e giovani figli. Ci si mosse in due direzioni, con una raccolta firme che in pochi giorni toccò circa duemila adesioni, e con un incontro con il Vescovo Mons. Luigi Negri. Spiegazioni ufficiose e ufficiali non hanno mai convinto e soddisfatto i promotori della protesta, e hanno dato l’impressione di uno scaricabarile di responsabilità tra la Diocesi e gli ordini di Salesiani e Orsoline, fino al nulla di fatto. Apprezzabile fu lo sforzo di Mons. Negri di garantire il mantenimento delle attività del Centro Ricreativo per un ulteriore anno con la collaborazione di Suor Vanna Fusi, che da pendolare dalla sede di Comacchio ha raggiunto il Centro e garantito il suo funzionamento fino al mese scorso. Stiamo parlando dell’Unità Pastorale di Codigoro che quest’anno ha accolto, durante la stagione estiva dei campi solari oltre 200 bambini in età scolare. Forse troppo pochi?

Un servizio non così esiguo che adesso scompare. Nulla è sufficiente a evitare lo sconforto della gente codigorese, legata da anni a coloro che hanno formato nel tempo libero dalle attività scolastiche quelle stesse generazioni che adesso combattono e combatteranno per questa causa.

Gran parte dei codigoresi si sente in dovere di lottare per avere ancora il supporto di questi ordini religiosi, nonché per far sì che la riorganizzazione pastorale tenga conto dell’importanza e del valore sociale dei centri giovanili. Ci si augura che i piccoli codigoresi possano essere ancora protagonisti delle sane attività ludiche e comunitarie promosse negli ultimi trent’anni, e che il nuovo assetto sia all’insegna della continuità e durevolezza, per consentire un lavoro educativo che non si interrompa all’improvviso ancora una volta. Non manca la fiducia nel nuovo ordine diocesano che si appresta a subentrare nelle attività pastorali, ma spiace che questo escluda le Orsoline e che non si possa operare in addizione piuttosto che in sottrazione di risorse umane. Nel frattempo, la battaglia non lascia sul campo alcun segnale positivo. Solo sconforto.

 

Gianni Trapella

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