L’Iis Vergani Navarra di Ferrara vince il 30° Premio Estense Scuola
È l’Iis Vergani Navarra di Ferrara (classe 2ªA), con il lavoro “Oltre lo sguardo”, l’istituto vincitore della trentesima edizione del Premio Estense Scuola 2024-2025
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Ricostruisce la vita e il repertorio degli scritti del medico ferrarese attivo alla corte estense, Antonio Musa Brasavola il volume di Gionata Liboni che il 27 maggio sarà presentato nella biblioteca Ariostea
Incontri pubblici, letture, visite-conferenze al centro storico di Ferrara, ai principali istituti museali cittadini e alle emergenze insediative, paesaggistiche e naturalistiche del territorio di uno dei 60 siti italiani iscritti nella Lista dell’Unesco, di cui ricorre quest’anno il 30^ anniversario dell’ambìto riconoscimento
Claudio Castagnoli e Davide Trombini hanno ultimato dopo circa un paio d'anni di gestazione il loro ultimo libro che si intitola “La passione del Generale”
Sabato 24 arriva uno dei momenti più attesi del Palio, il Magnifico Corteo, che unisce la partecipazione popolare con la precisione della rievocazione storica, regalando alla città e ai visitatori uno spettacolo unico, ricco di emozione, tradizione e bellezza
È stata una domenica di grande arte quella che ha visto protagonista il Ferrara Art Festival. Sono state inaugurate lo scorso 7 settembre, infatti, le quattro mostre e le installazioni che costituiscono il primo nucleo della seconda parte del festival artistico curato e diretto da Virgilio Patarini. E questo nucleo si potrebbe intendere come una sorta di ragionamento sulle infinite vie dell’arte contemporanea.
Le quattro mostre inaugurate a palazzo della Racchetta dimostrano come l’arte contemporanea sia di fatto espressione di una koinè (per dirla come Patarini) che, forte di un linguaggio comune, ama esprimere i concetti dell’arte contemporanea in maniera differente. Esiste, così, il linguaggio informale della collettiva dal titolo Gesto/Gestalt con le opere di Teo Andreani, Andrea Boldrini, Marco Bozzini, Raffaele De Francesco, Bruno De Santi, Josine Dupont, Paolo Facchinetti, Michelle Hold, Maurizio Molteni, Roberto Tortelotti. In esse si ravvisa il pieno gusto del gesto come prodromo al risultato sul supporto, tanto da divenire esso stesso parte dell’opera d’arte. Un’opera, quest’ultima, che ha lasciato da parte l’aspetto narrativo, a favore di un gesto puro, costituito da una stesura assoluta del colore.
Accanto al gesto sorge Alma Mater Materia con le opere di Ersilietta Gabrielli, Claudia Giancane, Fiorella Manzini, Claudia Margadonna, Giuseppe Orsenigo, Elena Schellino, Rosa Spina. In queste opere, caratterizzate anch’esse da una prevalenza di tratti astratti è la materia ad assumere valore o, meglio, “la sua forza arcana rievocata ad uno stato quasi primordiale” come scrive il curatore. Spiccano poi le opere di Claudio Bandini che, nella sua personale intitolata Labirinti dell’Anima si interroga sui labirinti emozionali dell’anima anch’egli adottando il linguaggio dell’astrazione. Si tratta di un’astrazione geometrica, quella di Bandini, che ricerca nella forma e nella materia cromatica il senso di un percorso senza dubbio accattivante e dagli esiti sempre nuovi.
Al piano nobile di palazzo della Racchetta si assume il tono della figurazione con la mostra Corpo/Paesaggio Informe. Qui gli artisti in mostra (Salvo Bonfiglio, Anna Maria Bracci, Franz Canins, Vito Carta, Angelo Conte, Daniela Da Riva, Benedetta Faucci, Tania Lepori, Franco Maruotti, Natalia Molchanova, Bruno Moretti Sanlorano, Silvio Natali, Angelo Petrucci) hanno indagato il corpo umano come paesaggio ed il paesaggio come corpo, stabilendo equilibri e squilibri in un percorso che accoglie il visitatore in un ambito di sola apparente facilità interpretativa. La grande sapienza tecnica ed esecutiva, infatti, è solo il primo e più immediato contatto con il pubblico. Ad uno sguardo più attento, infatti, spiccano i risultati più reconditi delle opere esposte che indagano il vero senso del corpo e del paesaggio come universi non distanti, bensì simili.
La visita si chiude, all’ultimo piano, con le installazioni e sculture degli artisti Irina Temushkina, Attinia, Roberto Tortelotti, Franco Guarneri e Kim Sang Lan. Come in una sorta di riepilogo delle quattro mostre, qui ci ritroviamo a tu per tu con due aspetti solo apparentemente lontani: la figurazione puramente oggettiva del coccodrillo di Franco Guarneri e la rappresentazione quasi concettuale di Attinia che rappresenta, con un’opera interattiva, il senso dell’assenza. Qui non ci si può che raccogliere in meditazione alla scoperta degli infiniti mondi che, ancora oggi, è possibile evocare attraverso l’arte contemporanea. Gli stessi mondi che, amplificati, riescono ad essere evocati grazie al luogo che li ospita.
Le mostre saranno visitabili, a ingresso libero, tutti i giorni dalle 15 alle 19 fino al 19 settembre. In occasione del vernissage, inoltre, è stato presentato in anteprima anche il volume dell’intero festival curato da Virgilio Patarini ed edito da Mondadori. Da sabato 13 settembre riprenderà anche la programmazione parallela del Racket Festival con spettacoli, concerti e presentazioni di libri, sempre a ingresso libero.
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