Mesola. Il capogruppo della lista “Cambiamento e Crescita”, Luciano Tancini, accusa l’Amministrazione di aver aumentato le tasse per compensare l’incapacità di ridurre la spesa. Tancini fa riferimento al bilancio di previsione 2014 che oggi, lunedì 28 luglio, il consiglio comunale sarà chiamato a votare convalidando gli aumenti deliberati il 3 luglio scorso per Imu, Tasi, Tari e Addizionale comunale sui redditi.
E riporta, uno per uno, i provvedimenti votati a inizio mese dal Consiglio: aumento dell’Imu dello 0,24% (pertanto l’aliquota base si attesta all’ 1,00%), per le seconde abitazioni e loro pertinenze; aumento dell’Imu dello 0,1% ( pertanto l’aliquota si attesta allo 0,5%) per l’abitazione principale classificata A/1, A/8 e A/9 con relative pertinenze (case di lusso); introduzione della Tasi del 0,33% – il massimo consentito dalla L.16/2014- a carico del possessore e dell’utilizzatore dell’immobile adibito ad abitazione principale non di lusso, ossia per le abitazioni che sono state esonerate dal pagamento dell’Imu, a cui spetta una detrazione fissa di 50 euro; mantenimento dell’Addizionale Comunale sui redditi delle persone fisiche al valore massimo consentito dalla L. 296/2006 allo 0,8%; introduzione delle nuove tariffe, leggermente maggiorate, per il servizio di gestione dei rifiuti urbani in funzione della raccolta differenziata.
“In sostanza – commenta Tancini – il prelievo per imposte aumenterà di circa 92.000 euro dovuto al maggior gettito Imu, rispetto al 2013, con un incremento in percentuale del 5% (imposte 2013 pari a 1.856.150 e imposte 2014 pari a 1.947.947). Di contro la spesa corrente diminuisce passando da 4.773.040 nel 2013 a 4.050.739 nel 2014. Ma si mantiene ancora superiore al 2012 che era di 3.926.197 euro”.
“E’ evidente – attacca Tanicni – che le amministrazioni di sinistra, che si sono alternate a Mesola, stentano ad attuare un processo di revisione della spesa, che il Governo ha imposto, e quindi, perdurando la oromincapacità, compensano con un aumento delle tasse. La sinistra non tiene conto che i redditi delle famiglie nel corso degli ultimi anni, ossia dal 2012, hanno perduto notevolmente il potere d’acquisto e che non sono in grado di fare fronte a nuove richieste di tasse. Sarebbe stato opportuno adottare una politica di maggior contenimento della spesa dell’apparato pubblico e incominciare a realizzare una riduzione del prelievo fiscale, pur garantendo i servizi sociali, che a Mesola impegnano poche risorse. Anche sulla Tari (tariffa rifiuti) hanno approvato un aumento, mentre ci sono comuni come Sant’Agostino che hanno approvato una diminuzione delle tariffe”.