Il gup di Ferrara ha sciolto la riserva e ha emesso il decreto di archiviazione per l’accusa di abuso d’ufficio che aveva colpito l’ex assessore provinciale all’agricoltura Stefano Calderoni. Archiviate allo stesso tempo le posizioni dei tredici cacciatori coadiutori, indagati per maltrattamento di animali.
Il procedimento, per il quale il pm aveva già chiesto l’archiviazione, nasce da un esposto della Lav contro il piano provinciale di controllo delle volpi datato 2012. Con quella delibera, la numero 287, la Provincia di Ferrara diede mandato ai cacciatori coadiutori di abbattere l’anno successivo 350 esemplari che potevano costituire un rischio idrico e per la fauna. Secondo la Lega antivivisezione il piano di abbattimento era in contrasto con il parere dell’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale): “gli interventi di controllo sono accettabili solo nel caso di accertata inefficacia o inapplicabilità degli interventi di prevenzione e qualora la presenza delle tane di volpi risulti direttamente collegabile ad accertati rischi idraulici”. La Lav nell’esposto sottolineava anche la “atrocità” dell’uso dei cani, “che sbranano femmine e cuccioli nelle tane” o, in alternativa, “ne provocano la morte per inedia dei cuccioli qualora le madri siano uccise a colpi di fucile”. A livello di diritto la denuncia contesta l’illegittimità del provvedimento “per omissione di un passaggio procedimentale obbligatorio” (il parere dell’Ispra), ossia la “preventiva verifica della non effettività dei metodi di controllo non cruenti”.
Secondo il tribunale il piano di controllo rientra pienamente negli obiettivi che da 20 anni a questa parte la Regione – e gli assessori che hanno preceduto in questo frangente Calderoni – adotta per la tutela del suolo, la difesa di allevamenti di animali domestici e la prevenzione dei rischi per la stabilità degli argini.
Ecco perché secondo il gip, in merito alla denuncia della Lav “nessuna credibilità può avere l’affermazione secondo la quale l’assessore abbia agito con l’intenzione di danneggiare il patrimonio indisponibile dello Stato. Pertanto si dispone l’archiviazione del procedimento”.
Uscito a testa alta dal processo a suo carico, Calderoni si sente di ringraziare “oltre all’avvocato Fabio Anselmo, la magistratura per aver risolto il procedimento in tempi brevissimi, e tutti coloro che mi sono stati vicini in queste settimane”.