di Eleonora Manfredini
Da estremo difensore a istruttore di Pilates: questo è Luca Capecchi. Ex portiere biancazzurro, giunto tra le mura estensi il primo anno della dirigenza Butelli e da qui Luca non si è più spostato. Imolese di nascita e ferrarese di adozione, lui, la moglie Alessia e le due figlie hanno trovato in Ferrara l’isola felice dove vivere.
La palestra di Pilates l’attività di Alessia e anche ora di Luca, una volta appesi i guantoni al chiodo dopo il triste epilogo della Spal di Butelli. Tra una lezione e l’altra Capecchi sta seguendo da appassionato e da tifoso i suoi secondi mondiali tra le mura estensi. Domani la gara dentro-fuori con l’Uruguay, una gara con un peso davvero considerevole…
“Il fatto che oggi ci siano due risultati possibili per passare il turno è quasi peggio. L’Italia può vincere o pareggiare, ma non perdere. La mia passata esperienza mi insegna che queste sono le gare più difficili da interpretare, sarebbe meglio avere un solo obbiettivo possibile e veicolare le energie fisiche e mentali per centrarlo. Non bisogna approcciarsi alla gara pensando che tanto basta pareggiare. Sarebbe il più grande degli errori. L’Italia viene tra l’altro da una brutta sconfitta, l’Uruguay da una vittoria che ha dato morale al gruppo: sarà una partita complicata”.
Oggi il probabile debutto di Immobile, schierato al fianco di Balotelli. Balotelli-Immobile vs Cavani e Suarez. Prandelli non rivela le formazioni, ma il 3-5-2 sembra scritto. In difesa i tre juventini Chiellini, Bonucci, Barzagli, centrocampo a 5 con il recuperato De Sciglio e con Verratti al posto di Thiago Motta, Marchisio, Pirlo e Darmian (De Rossi indisponibile). Si dice spesso che l’Italia sia un paese per vecchi e in questi giorni si afferma spesso che la nazionale di calcio sia la fotocopia del paese. E domani debutta Immobile: un giovane e chissà che non possa essere il nuovo Schillaci. Che ne pensa Capecchi?
“Sarei contento di vedere Immobile dal primo minuto. In questo Mondiale si stanno rivelando protagoniste assolute le Nazionali meno blasonate. La Germania ha pareggiato con il Ghana, il Brasile ha faticato con il Messico, la Spagna fuori, il Portogallo costretto alla gara disperata sperando nel non pareggio di Germania e States… sono segnali che testimoniano che spesso anche le realtà più importanti vanno incontro a cali considerevoli. È necessario percorrere strade diverse, interpretando il cambiamento dei tempi e favorendo la crescita dei giovani, incalzando anche la loro passione per il calcio. Ci sono realtà che probabilmente commettono l’errore di sentirsi già arrivate e incorrono in una parabola discendente e non sono più in grado di invertire la tendenza. Il Belgio ha dato un bell’esempio schierando un diciottenne che peraltro ha fatto gol e noi italiani abbiamo il centravanti della Nazionale (Immobile ndr) che va a giocare in Germania perché in serie A non si punta abbastanza sui giovani”.
Crede che sia questo il motivo per cui questi Mondiali sono così poco seguiti rispetto agli anni precedenti? Non abbiamo giocatori in grado di appassionare?
“Credo che il mondo dello sport in generale sia molto cambiato. Il fatto che le Nazionali outsider diano del filo da torcere alle Nazionali che da sempre l’hanno fatta da padrone è un segnale di quanta fame abbiano queste realtà emergenti. Noto un calo generale di passione da parte dei giovani atleti, di tutti gli sport e del calcio nello specifico. Un tempo, quando io ero ragazzino e militavo nel settore giovanile, si giocava per passione per ore e ore, anche ad allenamento finito, sotto il sole cocente, sotto la pioggia… Noto invece in questi tempi ragazzi di sedici anni circa che arrivano dalle scuole calcio già stanchi, si gioca quasi per dovere, incanalati in schemi e non per passione. I ragazzi sono la nostra risorsa per il futuro: sono un patrimonio prezioso che va amministrato”.
Oggi h.18 (in Italia) gli schermi si tingeranno di azzurro, Capecchi non avrà per caso in programma una lezione di Pilates nel pomeriggio, vero?
“Riuscirò purtroppo a guardare solo il primo tempo… ma per tutti i novanta minuti sempre forza azzurri!”.
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