
La firma della cessione dei diritti d’autore
Copparo. La storia della battaglia per la Berco si sfoglierà anche in tedesco. Il libro di Simone Pavanelli, operaio dello stabilimento Thyssen di Copparo che ha immortalato in poco più di 200 pagine lacrime e sorrisi di due anni di lotta per il posto di lavoro, verrà tradotto in Germania.
E lo sarà, incredibile solo a pensarlo fino ad oggi, grazie a Lucia Morselli. Proprio l’ex ad, “la lady di ferro”, la “tagliatrice di teste”, ora in forza alle acciaierie di Terni, ha voluto a tutti i costi la versione tedesca di “Sette di denari” (edito in Italia da edizioni Draw up), che in patria ha già venduto oltre 600 copie in poco più di due mesi.
“ È stata lei a contattarmi per telefono poche settimane fa – racconta l’autore, non senza nascondere un briciolo di soddisfazione -; mi ha detto che le è tanto piaciuto il libro che si sarebbe data da fare per farlo pubblicare anche in Germania e farlo leggere ad Essen sede dell’impero Thyssenkrupp”. È così è stato. Ieri Pavanelli ha preso il treno, destinazione Roma. Qui ad attenderlo c’erano la stessa Morselli e l’editore che pubblicherà e diffonderà in terra tedesca la “moderna lotta d’altri tempi”, la lotta di centinaia di persone per il posto di lavoro che ha fatto la storia recente di Copparo.
“Quando ci siamo incontrarti – prosegue Pavanelli – si è detta meravigliata di non aver letto altro che un racconto civile di quanto io e i miei colleghi abbiamo vissuto. Non una offesa o una voce forte contro lei o contro la proprietà. D’altronde la nostra è sempre stata una battaglia civile, fatta per un diritto civile, quello al lavoro”.

Simone Pavanelli con Lucia Morselli
Ma la storia di “Sette di denari” non ha ancora raggiunto l’epilogo. Dopo il libro tedesco, l’opera potrebbe avere anche una riduzione cinematografica. Nella Capitale infatti Pavanelli ha firmato anche la cessione dei diritti cinematografici.
Una notizia da far venire la vertigine anche a chi, come Simone, è da sempre abituato a stare con i piedi per terra. “Per il momento vivo in un limbo in cui ancora stento a credere a quello che sta succedendo”. Chi può iniziare a volare con l’immaginazione sono invece “i miei compagni di lotta”. “Questo è un dono che ho voluto fare a loro. Ringrazierò sempre i miei colleghi e tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo romanzo, da Margherita Aurora ad Antonio Fabbri e tutti coloro che hanno donato la loro esperienza. A chi mi ha dato le foto come Lisa Zappaterra e Maurizio Stocco. Al mio editore Alessandro Vizzino. Tutti coloro che sono citati nei ringraziamenti e chi mi è stato vicino aiutandomi nelle presentazioni. Grazie di cuore a tutti e spero che, grazie a questo libro, si possa accendere un enorme riflettore su Berco, per non dimenticare e per non dover tornare più a lottare”.
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