Cronaca
29 Maggio 2014
Ai pm estensi disse: “prenderò provvedimenti a tutela dello Stato”

Clini, dai paradisi fiscali al ‘codice Pesce’

La procura di Ferrara
di Marco Zavagli | 6 min

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unnamedSe a Ferrara è indagato per peculato, a Roma Corrado Clini deve rispondere di corruzione aggravata e a Lugano di riciclaggio. È una polveriera l’inchiesta ramificata, o le diverse inchieste, che ruotano attorno all’ex ministro dell’Ambiente del governo Monti. Tra conti cifrati in Svizzera (“codice Pesce” quello riferibile all’attuale direttore generale del dicastero di via Cristoforo Colombo), mazzette all’estero e passaggi di denaro nei paradisi fiscali, le procure di Ferrara, Roma e Lugano hanno materiale da esaminare a iosa.

Per quanto riguarda l’inchiesta capitolina, l’indagine verte su finanziamenti di 200 milioni di euro concessi dal ministero dell’Ambiente per la Cina e di circa 15 milioni per il Montenegro. L’indagine coinvolge anche la convivente di Clini, Martina Hauser, diversi funzionari ministeriali e alcuni manager. Su quella estense relativa la peculato, Clini ha reso proprio ieri dichiarazioni spontanee in tribunale. Quella per riciclaggio emerge infine da una rogatoria della procura di Lugano datata 27 marzo 2014, con la quale la magistratura elvetica chiede collaborazione con Bologna e Ferrara “nell’ambito di un’indagine per riciclaggio di denaro”.

Tutto partito da una cantina di Amsterdam. Qui la polizia olandese eseguì una perquisizione il 19 marzo 2012. Il locale era in affitto alla società Gbc che lo aveva adibito a magazzino. Tra quegli scaffali comparve la documentazione della Med Ingegneria di Ferrara, le 11 fatture emesse da Gbc a Nature Iraq e altrettante emesse da Orient Invest ltd a Gbc e tre emesse da Collshade a Orient. False fatture che facevano convergere nei conti svizzeri cifrati oltre tre milioni di euro.

Eppure, quando venne interrogato dalla procura di Ferrara nell’ottobre scorso, Clini negò di conoscere quelle carte: “Prendo atto di quanto mi è stato mostrato e al riguardo non so niente di tali rapporti”. Anzi, al pm che gli chiedeva se fosse a conoscenza dell’esistenza della società Gbc olandese (la cartiera che tramite fatture false faceva passare i soldi del progetto New Eden dalla Giordania alla Svizzera passando dai paradisi fiscali delle Antille) e dei rapporti tra Med Ingegneria e Nature Iraq, Clini rispose di non saperne niente e promise che “in ragione del mio mandato prenderò i necessari provvedimenti a tutela dello Stato italiano”.

Risposta che il gip Piera Tassoni nella sua ordinanza di custodia cautelare definisce “non credibile”. Questo alla luce di quanto ricostruito dalla guardia di finanza. Clini, allora direttore generale del ministero dell’Ambiente è il firmatario dei provvedimenti di erogazione dei finanziamenti per il famoso progetto New Eden. Insieme ad Augusto Pretner si sarebbe impossessato di 3 milioni e 170mila euro, parte dei 54.770.619 euro milioni destinati al progetto di cooperazione internazionale, gestito dalle ong Iraq Foundation prima e Nature Iraq poi per la riqualificazione del territorio iracheno tra il tigri e l’Eufrate, l’Eden biblico. Quei 3 milioni e 170mila euro sono confluiti in un conto corrente della UBS Lugano Bank il cui titolare unico era Pretner.

Nature Iraq, dopo aver ricevuto il finanziamento dal ministero, attraverso false fatture emesse dalla società cartiera olandese GBC a favore sempre di Nature Iraq, costituiva la provvista dei 3 milioni e 170mila euro che GBC tramite l’ulteriore intermediazione della società Orient INvest ltd metteva a disposizione degli indagati nel conto corrente svizzero. Quei tre milioni e rotti venivano poi suddivisi tra i presunti complici del peculato: due milioni e 30mila euro a Pretner e un milione e 20mila a Clini. Questo tra dicembre 2007 e giugno 2011.

Per quanto riguarda il radicamento dell’indagine a Ferrara, la guardia di finanza scopre che la Med Ingegneria – studio con sede legale in via Putinati -, grazie alle false fatture emesse dalla Gbc dal 2006 al 2011 aveva ridotto gli utili di bilancio per un milione e 225mila euro. Le somme pagate dalla Med venivano decurtate del 5% in favore della Gbc, per transitare così attraverso una società off-shore con sede nelle Antille, la Burntwood holdings ltd, sul conto Compagnie Monegasque De Banche sa.

Da qui gli sviluppi. La polizia olandese scopre che la Gbc aveva emesso fatture anche nei confronti di Nature Iraq e Free Iraq Foundation. Per il progetto New Eden operava la Med Ingegneria e la società Studio Galli Ingegneria S.G.I. di Padova. Pretner era il responsabile di progetto per questo studio veneto.

In sintesi da ottobre 2007 Gbc ha emesso per Nature Iraq false fatture per un importo totale di 3.424.000 euro. I pagamenti effettuati da nature Iraq vengono trasferiti, dopo una detrazione in favore di Gbc e Orient, alla società Coolshade Enterprise Ltd con sede a Nevis, paradiso fiscale nell’arcipelago delle Piccole Antille, titolare di un conto bancario a Lugano. Alla fine dei conti su 3.424.000 euro fatturati da Gbc a nature Iraq, 3.251.412 sono stati trasferiti da Gbc a Orient e la società olandese ne ha trattenuti per sé 172.588. Orient a sua volta avrebbe trasferito a Coolshade 3.182.932, trattenendo come propria retribuzione 64.480 euro.

L’autorità giudiziaria svizzera fa saper che il conto corrente indicato sulla fattura Coolshade è nella disponibilità di Pretner e che l’entità complessiva delle somme versate da Orient sul conto è di 3.174.169, 80 euro. Quegli oltre tre milioni sono confluiti sul conto dell’ingegnere padovano attraverso nove bonifici che vanno dal dicembre 2007 al novembre 2012. Nella stessa nota si evidenzia che le entrate sono state poi versate con bonifico su un altro conto, facente capo a un intermediario finanziario svizzero.

Qui entra in gioco Clini. O meglio torna in gioco. L’intermediario è Limecross Limited Tortola. Nella stessa data di ricevimento del primo bonifico, da Limecross ne è partito un secondo di pari importo verso altri tre conti correnti, identificati con tre codici: Schiavo, Sole e Pesce. Sole è identificato in Pretner. Pesce in Clini. Il terzo è di una persona deceduta, a suo tempo indagata per peculato assieme ai primi due.

Pesce è stato aperto il 13 giugno del 2005. Vi sono transitati 1.020.000 euro dal 14 ottobre 2008 al 22 giugno 2011. Il conto è stato poi svuotato con 18 bonifici verso altro conto gestito da Freelance ltd presso una banca di Lugano. Su Sole sono arrivati 450.000 euro dal 5 luglio 2010 al 22 giugno 2011. su Schiavo 1.580.000 dal 30 gennaio 2008 al 22 marzo 2010.

Al termine delle varie operazioni bancarie gli inquirenti calcolano 1.080.000 euro finiti nelle tasche di Clini e 2.030.000 in quelle di Pretner. Somme che “sono parte dei finanziamenti stanziati dallo Stato italiano per la realizzazione del progetto New Eden”.

Di tutto questo rimane per ora la lettera consegnata da Clini ai propri legali: “Le accuse che mi sono state rivolte mi spaccano il cuore. Chiedete alle decine di imprese, dalle più grandi e più note alle più piccole, che hanno realizzato grazie al mio lavoro centinaia di progetti in Italia e nel mondo, con successo. Chiedetelo alle università e agli enti di ricerca in Italia, in Brasile, in Cina, in Iraq, negli Usa, nei Balcani, che hanno collaborato con me in tutti questi anni ed hanno realizzato progetti esemplari che sono un vanto per l’Italia. Chiedetelo anche ai lavoratori dell’Ilva di Taranto, e chiedetelo all’azienda. Chiedetelo ai lavoratori ed alle imprese di Piombino, di Porto Marghera, di Tor Viscosa, di Trieste. Chiedetelo alle centinaia di comuni, alle province, alle regioni con cui ho promosso e realizzato centinaia di progetti locali”. “Chiedete a tutti questi – conclude Clini – se sono corrotto”.

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