Purtroppo è tutto vero. La Provincia di Ferrara rischia di chiudere centinaia di chilometri di strade per ottemperare ai dettami del decreto Delrio. È la stessa presidente Marcella Zappaterra a confermare la notizia data ieri da Estense.com, rispondendo sui social network alle domande dei nostri lettori.
I soldi che servirebbero per poter dormire sonni tranquilli sono stati quantificati in un milione e 600mila euro. Ma, in ragione delle risorse che il governo Renzi pretende dagli enti locali per finanziare l’operazione degli 80 euro in busta paga, la Provincia di Ferrara dovrà versare allo Stato a breve due milioni di euro. I due milioni da restituire sono quelli calcolati dalla ragioneria del Castello – con indicazioni dell’Unione della Province italiane – sulla base dell’atto del Senato 1465 di conversione del decreto legge 66/2014, che reca “misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale”.
Il decreto prevede un contributo alla manovra statale attraverso il versamento di un importo da effettuarsi in corso d’anno (con impegni già assunti), che “non potrà non riverberarsi – sottolinea l’Upi – sulla capacità di erogare, in alcuni casi, anche i servizi minimi, rispetto a funzioni fondamentali proprie, come ad esempio la gestione delle scuole e della rete viaria (manutenzione ordinaria, sicurezza circolazione, piani neve)”.
E nel caso della Provincia di Ferrara il rischio è quello di avere tanti “ponti della morte” come quello di Massenzatica che, oltre alla tragedia che ha interrotto la vita di quattro ragazzi, ha avuto risvolti giudiziari per la stessa Zappaterra, raggiunta come noto da un avviso di garanzia per omicidio colposo. Già da un mese comunque, per quanto riguarda l’aspetto penale, la presidente ha chiesto al pm titolare dell’inchiesta di essere interrogata; mentre, sul versante politico, già oggi potrebbe esserci l’incontro con il prefetto Tortora.
Al rappresentante territoriale del ministero dell’Interno la Zappaterra porterà la relazione commissionata al suo ufficio sicurezza stradale sullo stato dei 900 km di reticolato viario della Provincia. E i risultati sono ben più che preoccupanti.
Da quanto si apprende lo studio distingue tre gradi di pericolosità delle strade e la prevista chiusura riguarderebbe i tratti compresi nel livello 1. Il milione e 600mila euro servirebbero per mettere in sicurezza i ponti con guard rail, parapetti e ringhiere. Vengono poi altri interventi, come l’asfaltatura o la copertura buche, non ancora preventivati.
Ecco perché per la presidente il bivio diventa quasi forzato: rischiare a livello penale e patrimoniale (senza corrispettivo per l’assunzione di responsabilità, visto che dovrà continuare a ricoprire la carica senza emolumento) un altro avviso di garanzia e potenziali conseguenze, oppure chiudere le strade per impossibilità di garantire l’incolumità degli automobilisti.
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