Politica
13 Maggio 2014
Da Bologna la candidata sindaco del M5S insulta il Pd ferrarese

Morghen: “Quei bastardi mi impediscono di parlare”

di Redazione | 3 min

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ImmagineC’era chi si lamentava di una campagna elettorale fin troppo all’acqua di rose. Ci ha pensato la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle, che durante in comizio fuori porta affibbia l’epiteto “bastardi” ai suoi principali avversari.

Sono sessantotto anni – attacca – che governa la Democrazia cristiana”. Non fa differenza fra Pci, Pd e Dc Ilaria Morghen, la candidata sindaco del Movimento 5 stelle che sabato scorso a Bologna è salita sul palco insieme agli altri aspiranti amministratori emiliani e a Beppe Grillo, sparando ad alzo zero contro tutte le giunte del dopoguerra. Il breve intervento – neanche tre minuti – è stato integralmente ripreso dalla piazza e caricato su YouTube, sul canale MoVimentoCinqueStelle Ferrara, dove è visibile a tutti (http://youtu.be/8bfUEopvEfU).

“Ferrara è una piazza difficile, infinitamente difficile: sono sessantotto anni che governa la Democrazia cristiana. Quest’anno ci sono io!” ha esordito allora al microfono il medico, subito accolta dagli applausi e dai ‘brava’, per poi tornare all’attacco a proposito degli spazi per comizi e banchetti. “Voi mi chiedete: ma perché non sei a Ferrara a dirlo?”. E la risposta non è certamente delicata, tutt’altro. “Perché quei bastardi hanno fatto un’ordinanza restrittiva che mi impedisce di parlare in pubblico, di sbandierare con la mia gente, nelle mie piazze. E allora da qui vi dico, Pd, Democrazia Cristiana di Ferrara, che io ho fatto una scelta: ho scelto di non avere paura, ho scelto di vivere libera!”. Seconda ovazione.

Non ha mancato di richiamare i più classici argomenti del Movimento e della sua campagna, continuando a rivolgersi agli amministratori passati. “Per sessantotto anni avete fatto un deserto sanitario della mia provincia, avete costruito inceneritori, termovalorizzatori, finta geotermia. L’avete costretta a un primato: la provincia con la più alta mortalità per cancro. Io sono un medico e ve lo sono venuta a rinfacciare”.

C’è un momento preciso in cui è scaturita la sua rabbia contro i governanti, raccontato con un aneddoto. “Ė nata profonda nel 2011 – era il 2012, ndr –, in quel maggio maledetto, quando di corsa sono dovuta andare a prendere mio figlio, nascosto sotto un banco perché una merdosa scuola statale veniva giù per il terremoto che le vostre trivellazioni hanno fatto!” ha gridato, mostrando di non nutrire alcun dubbio a proposito del nesso fra scosse e ricerca di idrocarburi nel sottosuolo. I ‘brava’ e gli applausi che dalla piazza si sono levati numerosi dimostrano che non è la sola a pensarla così. Quell’evento è stato un inizio, una presa di coscienza dopo il quale “la rabbia è diventata forza e l’intelligenza è diventata furbissima”. Il finale del comizio è una dichiarazione di inizio ostilità: “con la mia famiglia 5 stelle a Ferrara abbiamo deciso di iniziare questa guerra! Cercavano colonnelli? Li hanno trovati!”.

“Vi dico solo che Ilaria è la più timida dei candidati di Ferrara” commenta il presentatore dell’evento dopo che lei ha lasciato il microfono. Ed è davvero tutto dire.

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