Lettere al Direttore
25 Aprile 2014

Il Comitato Paglierini scrive a Renzi

di Redazione | 5 min

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

E p.c. AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA DI FERRARA

Ill.mo Sig. Presidente,

SICUREZZA STRADALE 2014 nella Prov. Di FERRARA: un disastro continuo, con già il 60% dei morti in più del 2013 alla data odierna.

Alla luce dei drammatici dati statistici sui morti da incidenti stradali rilevati nella nostra Provincia di Ferrara, relativi al 2014 rispetto al 2013 – che alleghiamo – ci rivolgiamo a Lei affinché si faccia qualcosa perché questa carneficina possa essere arrestata e ricondotta ai livelli fisiologici della situazione italiana e soprattutto europea.

Non concepibile, non è accettabile che 10 decessi su 15 siano riconducibili ed aggravati dalle condizioni in cui versano le nostra strade per la numerosa presenza di alberi e corsi d’acqua lungo le stesse non protetti o, come nel terzultimo caso elencato, verificatosi lo scorso 18 Marzo, in cui hanno perso la vita, annegati, 4 giovani, con barriere posticce e sul quale sta indagando la Procura della Repubblica di Ferrara.

Ci rivolgiamo a Lei, Presidente, che ha particolarmente preso a cuore la causa per l’introduzione nel nostro sistema giudiziario dell’ “omicidio stradale” quando l’incidente e provocato, con conseguenze letali per terzi, da guidatori ubriachi o drogati o da pirati, affinché sia presa in considerazione – anche se come già scrittoLe, su Sua richiesta quando era ancora sindaco di Firenze, restiamo scettici che l’Europa condivida e approvi questa proposta – ebbene chiediamo che la stessa proposta venga estesa anche a proprietari e gestori di strade allorché omettono le più elementari norme di sicurezza e tutela della Vita sulle strade di propria competenza. E nell’attesa che ciò possa trovare accoglienza sollecitiamo quanto abbiamo finora fatto verso TUTTE le istituzioni a livello locale affinché:

– sia l’utenza che i cittadini siano informati sui rischi che celano le nostre strade – rimaste le stesse da 60 anni, nonostante gli aumenti di traffico e il contestuale abbassamento della quantità qualità del servizio del trasporto pubblico. 3 esempi clamorosi a conferma di quanto espresso: a) Ferrara è l’unica città capoluogo al mondo – tra l’altro Patrimonio Unesco – a non avere nel 3à millennio d.C. una circonvallazione; b) abbiamo ancora oltre 300 Km di strade, a detta della Provincia e solo per le strade di propria competenza, costeggiate da profondi corsi d’acqua e senza alcuna protezione – come può rilevare da uno dei tanti tratti di cui alleghiamo foto. E ciò senza calcolare gli altri numerosissimi tratti costeggiati da platani secolari, anch’essi non protetti e di cui i “crash-test” ufficiali di EuroNcap dimostrano che impatti, già a soli 29 Km/h, possono trasformarsi in mortali. Platani la cui funzione originaria era quella di dare un minimo di refrigerio a chi, un secolo fa, le percorreva a piedi o con mezzi a due ruote trainati da cavalli; 3) “vantiamo” una delle strade più pericolose d’Italia, la famigerata SS 309 Romea, che sempre nel 3° millennio d.C. è l’unica a non avere – su seimila chilometri di coste italiane – un’alternativa viaria, sia in caso di incidenti che di solo guasti a veicoli di grande dimensione che dovessero ostruirla del tutto.

– Se non si è in grado, per carenze di risorse – anche se non crediamo AFFATTO a simile affermazione in quanto la “casa” e l’ “auto” oltre ad essere i 2 più grandi datori di lavoro in Italia restano i 2 più grandi contribuenti – dimostrazione ne sia che la nostra Regione incamera totalmente gli introiti annuali da bolli auto e accise sulle benzine, pur non avendo competenza di gestione diretta su neppure 1 cm di strada, e ristorna a Comuni ed ex (ormai) Province, solo le briciole di tali introiti che, invece hanno la gestione di un patrimonio viaria che sfiora l’85% – ebbene si stili, in fretta, una graduatoria della pericolosità, della rete viaria di competenza e si abbia il coraggio di chiudere totalmente al traffico quelle già teatro di sinistri con conseguenze letali oltre quelle che potrebbero, presto, dimostrarsi tali.

– Si aumentino infine, se i due punti prima elencati non dovessero essere praticabili, i controlli, di cui le nostre strade sono già disseminate di velox e tutor, per sopperire alle carenze e ritardi infrastrutturali, ma senza tuttavia MAI dimenticare – statistiche Istat – che le cause d’incidente in Italia, che ha uno scarto di almeno 30Km/h sulla velocità che mediamente si registra nel resto d’Europa, con riflessi, pertanto, anche sull’economia, ebbene le statistiche Istat indicano tra il 12-15% gli incidenti riconducibili alla velocità e NESSUNA percentuale per quelli, invece, riconducibili, alle condizioni delle strade (l’alternativa viaria all’A1 Autostrada Piacenza – Bologna – resta la mitica “via Emilia”, progettata e costruita circa 2.200 anni fa)

Tutto questo, Presidente, per scongiurare altre tragedie familiari come quella allegata e avvenuta ieri, ancora nella nostra Provincia, per le quali, temiamo, non sempre e in eterno, chi viene colpito negli affetti più cari e preziosi che ha su questa Terra, affiderà il proprio dolore alla rassegnazione e alla speranza di rincontrare le persone perdute nell’aldilà. Dato che sentenze di magistratura e perfino della Suprema Corte – come può rilevare dal caso che Le accludo, sembrano dare manforte ai gestori delle strade, anziché sanzionarli per cercare di prevenire e scongiurare simili tragedie. Con l’effetto di incutere timori in chi – e posso assicurarLe che sono numerosissimi – fosse tentato di intraprendere la via giudiziaria per la ricerca della “Verità” e soprattutto della “Giustizia” per quanto accaduto. O fondando giudizi su sensazioni che oltre a non avere alcun fondamento di verità possono essere smentiti dalla realtà – come nel caso della foto del camion militare allegata, da cui gli occupanti sono usciti vivi, seppur uno di essi ricucito dalla testa ai piedi e senza più l’uso di una gamba.

Nell’attesa di Suo riscontro sul tristissimo e sempre più attuale problema, formuliamo con l’occasione

Distinti saluti

Luigi Antonio Ciannilli
(presidente Comitato per la Sicurezza Stradale “Fernando Paglierini”)

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