La Bohème, uno dei capolavori più amati della storia del melodramma, conclude la stagione Lirica 2014 del teatro Comunale di Ferrara “Claudio Abbado”. Assente dal nostro palcoscenico da quattordici anni, l’opera di Puccini andrà in scena venerdi 4 aprile alle 20 (turno A) e domenica 6 aprile alle 16 (turno B), grazie a una coprodruzione tra Teatro Comunale di Bolzano, Teatro dell’Aquila di Fermo, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara “C. Abbado” e Teatri e Umanesimo Latino di Treviso e con il sostegno della Regione Veneto e di Bellussi Valdobbiadene. Gli interpreti saranno i vincitori dell’ultima edizione del Concorso Lirico Internazionale “Toti dal Monte” di Treviso: Nozuko Teto (Mimì), Ruzan Mantashyan (Musetta), Matteo Lippi (Rodolfo), Byong Ick Cho (Marcello), Paolo Ingrasciotta (Schaunard), Francesco Milanese (Colline), Mirko Quarello (Benoit e Alcindoro), un cast giovanissimo adatto ad evocare i timori, i dubbi sul proprio futuro e le passioni proprie di giovani artisti bohémien. Sul podio dell’Orchestra Regionale Filarmonia Veneta salirà Francesco Lanzillotta, considerato uno dei giovani direttori più promettenti nel panorama italiano. Coroneranno la messa in scena da un lato il Coro Lirico Amadeus preparato da Giuliano Fracasso, dall’altro il Coro Voci Bianche Associazione Musicale Manzato guidato da Livia Rado.
La Bohème di Puccini, su libretto di Giuseppe Giocosa e Luigi Illica, è ispirata al romanzo di Henri Murger Scènes de la vie de bohème. È suddivisa in quattro quadri giustapposti, in cui sono narrate semplici vicende e descritti sentimenti: amore, spensieratezza, nostalgia dell’amore e melanconia dell’amore. Il libretto ebbe una gestazione abbastanza laboriosa, per la difficoltà di adattare le situazioni e i personaggi del testo originario ai rigidi schemi e all’intelaiatura di un’opera musicale. L’orchestrazione della partitura procedette invece speditamente e fu completata nel dicembre 1895. Meno di due mesi dopo, il 1º febbraio 1896, La Bohème fu rappresentata per la prima volta al Teatro Regio di Torino, diretta dal ventinovenne Arturo Toscanini.
La regia, la scenografia e i costumi curati da Ivan Stefanutti sono caratterizzati da un’atmosfera particolare: farà da sfondo alle vicende dei personaggi un allestimento basato sulla rievocazione di immagini e sensazioni della fotografia e dei film francesi anni Trenta in bianco e nero, realizzata attraverso un abile utilizzo di luci e di ombre. Stefanutti ritrae una Parigi nebbiosa, gaia, frizzante, una città in cui vivevano contemporaneamente personaggi del calibro di Cocteau, Picasso, Breton, Miller, Simenon, Sartre, Giacometti, Prevert e Jenet. E’questo il clima in cui il regista colloca la sua Bohème, «negli anni in cui gli artisti e gli intellettuali si rifugiavano ancora a Parigi cercando persone con cui condividere il loro entusiasmo». I personaggi dell’opera sembrano incarnare quegli uomini e quelle donne appartenenti alle classi umili descritti da Zolà nei suoi romanzi, presentati come «eroi spesso romantici, ma crudi, senza concessioni al melenso» e forse proprio così sarebbero stati ritratti da cineasti come Marcel Carnè e Jean Vigò o da fotografi dell’elevatura di Brassai e Doisneau.
Prezzi da 15 a 63 euro. Per i giovani entro i 30 anni, sconto del 50% sul prezzo del biglietto intero. Ricordiamo inoltre le formule Lirica in famiglia (biglietto a 5 euro per ragazzi sino a 12 anni accompagnati) e Under 18 (10 euro per chi è entro 18 anni). Info: tel. 0532 202675
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