Eventi e cultura
31 Marzo 2014
Presentato il libro di Simone Pavanelli che racconta “una moderna lotta d’altri tempi”

Sette di denari, la carta profetica della lotta Berco

di Marco Zavagli | 3 min

settedenari1Copparo. Si intitola “Sette di denari”. Sono le 200 pagine che raccontano, “una moderna lotta d’altri tempi”. Quella della lotta di centinaia di persone per il posto di lavoro. E quando quel posto di lavoro si chiama Berco, allora si capisce perché quella lotta, quella lotta d’altri tempi, appartiene – come è appartenuta – non solo agli operai, ma all’intero paese.

Le immagini, le lacrime, la gioia finale, ma anche le giornate e le nottate al presidio di fronte alla fabbrica sono state immortalate su carta da uno di loro, uno dei ‘lottatori d’altri tempi’. Simone Pavanelli lo ha presentato ieri nella Sala Torre a Copparo, accompagnato al tavolo dei relatori dalle autorità locali e dagli amici che lo hanno accompagnato nei lunghi mesi della vertenza.

È in quei lunghi mesi che nasce l’idea del libro. Il primo a immaginare una storia scritta sulla via crucis dei lavoratori Berco “è stato Bubu, Cristiano Capellari, subito dopo la firma dell’accordo – racconta Pavanelli -. Poi i suoi impegni non gli hanno consentito di dar corpo a quell’idea e allora… mi ha passato la palla”. E così “Sette di denari” è diventato “il mio nono libro, il secondo edito”. E quel titolo curioso? “Lo si deve a un aneddoto ‘profetico, che viene raccontato in un capitolo. Di lì a pochi giorni la vertenza si concluse. Era una notte di fine luglio. Ma non lo si può svelare…”.

Veniamo allora al prologo, “in cui parlo della mia esperienza Berco”. E il narratore, Simone, si trova di punto in bianco due anni dopo, siamo nel 2000, a 24 anni con un contratto a tempo indeterminato in mano. “Allora, ma forse oggi anche di più, era come vincere un terno al lotto…”. Poi si assiste a un salto temporale e il lettore è catapultato al 13 luglio 2012, “quando in azienda ci viene comunicata la volontà di vendere Berco”. Da allora al 15 ottobre, giorno del primo presidio, alle manifestazioni, alle lotte il passo è breve e lo conosciamo: “c’era la paura di come potevano reagire le forze dell’ordine di fronte al presidio a oltranza, di fronte all’occupazione della rotonda che bloccò il traffico, ci furono i dodici giorni del presidio continuativo…”. E in mezzo “tutte le accuse che ci venivano mosse, anche dai commentatori di Estense.com, ma anche l’enorme solidarietà dei commercianti, la vicinanza delle istituzioni. Non ci siamo sentiti abbandonati, anche se ci siamo resi conto che a lottare eravamo sempre gli stessi. Alla fine dei conti 200/300 persone si sono messe in gioco per tutti”.

settedenari2Tutte emozioni raccolte e messe nero su bianco in appena due mesi. L’ultima ‘fatica’ è stata quella di raccogliere le dichiarazioni della lady di ferro, Lucia Morselli. “L’ex ad – riporta Pavanelli – conclude dicendo che sarebbe stato terribile il silenzio. Ha detto che abbiamo fatto quello che dovevamo fare. La nostra lotta, sempre parole sue, è servita a coinvolgere istituzioni”.

E se l’intero corpo del volumetto è dedicato a chi ha vinto la battaglia, la prefazione è rivolta invece “a tre ragazzi che sono scomparsi durante la vertenza, Piergiorgio Vezzali dello stabilimento, Antonio Pavin, dipendente di Busano, e un ragazzo copparese che si è tolto la vita, Dario Raimondi”.

Il pensiero verso gli altri è presente anche nella destinazione dei ricavato delle vendite: “andrà in beneficenza a favore del progetto dell’associazione umanitaria “Emergenza Zimbabwe” per la costruzione di una diga.

Per acquistare Sette di denari: http://www.edizionidrawup.it/prenotazione-libri/1-sette-di-denari-9788898017898.html.

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