Santa Maria Maddalena. Appena salita sul palco, Licia Colò, vuole mettere in chiaro subito cosa disse nel’intervista rilasciata a Famiglia Cristiana e che un quotidiano riprese con un titolo terribile “Mia figlia? Viziata e poco educata. Mi stufo a giocare con lei”. Un titolo completamente travisante delle riposte rilasciate alla rivista cattolica e che l’ha fatta stare molto male. Lei aveva parlato sul fatto che come tutti i bambini sua figlia vive nella nostra società piena di richiami. Racconta come ne abbia parlato subito alla bimba di questo titolo e che lei, con una serenità tipica dei bambini, le abbia risposte “Non preoccuparti mamma l’andiamo aspettare sotto casa la giornalista e le diamo delle botte”. Strappandole un sorriso.
A Famiglia Cristiana aveva parlato del suo nuovo libro Per te, io vorrei: una lunga lettera alla propria figlia sul loro rapporto e sul tentativo di darle una educazione che la possa aiutare nel mondo complicato di oggi, avendo principi importanti come la propria indipendenza. Ma è anche un libro rivolto a tutte le mamme e le bimbe, sul loro rapporto d’amore indissolubile.
La conduttrice di Alle falde del Kilimangiaro, è padrona del palcoscenico davanti a un pubblico delle grandi occasioni. Tutto esaurito il teatro don Gino Tosi, con molte persone che assistono all’incontro in piedi pur di esserci. Partendo dal libro parla dei suoi incontri con Rita Levi di Montalcini, della grande forza che la scienziata aveva anche quando, centenaria, parlava alla Camera con vigore offrendo un esempio a tutti della bellezza della mente, più importante di quella del corpo.
“A mia figlia ripeto che, da grande, sarà libera solo se avrà la capacità di saper apprezzare la bellezza, quella delle anime, quella della natura, e nel contempo, la forza di essere educata, rispettando gli altri, in modo da sentirsi a proprio agio in qualunque situazione”.
Ripete, mentre il pubblico la applaude a scena aperta, che sa benissimo di essere una mamma imperfetta. Come tutte le mamme ci sta lavorando, ma ci sta lavorando anche per imparare dalla figlia a vivere il presente per il presente. “In questo i bambini sono bravissimi”.
Parla degli esempi della sua vita, che, ha provato, nel libro a fare diventare esempi per sua figlia, come la scrittrice Kuki Gallmann o come Margherita Hack. “Nel mio libro, oltre che alcuni dei luoghi che ho visitato, c’è il mio amore, o meglio rispetto, per la natura che vorrei fosse patrimonio di mia figlia. In questo sono a buon punto. Ho una figlia un po’ anarchica, un po’ viziata, ma solare, allegra e con la stessa mia sensibilità per la natura e gli animali”.
Non può non parlare di Papa Francesco che per lei è una grande speranza, sia per le cose che sta facendo sia per il nome che si è dato. Il santo amico degli animali. Confida che la Chiesa prenda posizioni più nette in favore degli animali, ad esempio contro il traffico dell’avorio, che significa migliaia di elefanti uccisi.
La verve Di Licia Colò fa scorrere velocemente l’intervista, tra lunghi applausi e molte domande di un pubblico curioso. Poi la lunga, lunghissima fila, canonica della dedica del libro.
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