Cronaca
20 Febbraio 2014
La morte di Marco Coletta un 'caso' per la Cassazione

Curva killer, la Provincia non è responsabile

di Marco Zavagli | 2 min

Leggi anche

Il Castello rimarrà aperto fino al 30 giugno

Il Castello Estense rimarrà aperto al pubblico fino a giugno 2026 mentre entro dicembre dovrebbe arrivare il verdetto della commissione giudicatrice che esaminerà le proposte per i lavori di restauro arrivate da numerose aziende

Per Tecopress “si apre una nuova pagina”

"Da oggi per Tecopress si apre una nuova pagina su cui scrivere un rinnovato quadro di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale". Con queste parole il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, sanciscono il completamento del salvataggio della Tecopress

Inchiesta Pma. La Procura si affiderà anche a un medico legale

Oltre ai consulenti informatici già incaricati, nell'inchiesta relativa al Cento di Procreazione Medicalmente Assistita dell'ospedale del Delta di Lagosanto, la Procura di Ferrara nominerà anche un medico legale. Il professionista avrà l'importante compito di accertare eventuali profili di responsabilità che, allo stato attuale, gli inquirenti ipotizzano a carico dei sanitari coinvolti

admin-ajax.phpLa morte di Marco Coletta diventa un precedente nel campo del diritto al risarcimento civile. Il caso del ragazzo di Tamara morto a 22 anni in un incidente stradale il 9 settembre 2005, quando finì con la vettura dentro il canale di scolo che costeggia via Raffanello a Ferrara (la strada provinciale che collega la via Copparo con l’abitato di Baura), è l’oggetto di una recente sentenza della Corte di Cassazione.

Il principio che emerge dalla sentenza n. 2692/14 è che l’ente proprietario di una strada, in questo caso la Provincia di Ferrara, non è responsabile per l’eventuale sinistro nemmeno se la carreggiata è pericolosa o dissestata, nel momento in cui il conducente ha tenuto una condotta di guida imprudente. Le motivazioni uscite dal “Palazzaccio” sembrano in apparenza collidere con il principio generale per cui l’amministrazione ha sempre una responsabilità “oggettiva” (che prescinde da proprie colpe o dolo) per eventuali danni da essa provocati. La legge stabilisce infatti che l’ente proprietario deve cioè tenere tutti gli accorgimenti necessari a impedire il rischio che la strada possa arrecare danni a terzi. Ma nel caso di negligenza della vittima prevale quel mancato “dovere di cautela” che ogni automobilista deve tenere al volante.

Nel caso della “curva maledetta” dove ha perso la vita Marco Coletta, secondo i giudici della sezione VI della Cassazione il ragazzo poteva evitare il danno e quindi respinge il ricorso dei genitori, arrivato al terzo grado di giudizio. Daniele Coletta e Antonietta Finotti avevano sempre sostenuto che quella curva killer non era segnalata adeguatamente e sul luogo del sinistro mortale mancavano le normali misure di sicurezza, come il guard rail, necessarie per evitare che l’auto uscisse di strada e finisse nel canale.

Ma già il Tribunale di Ferrara prima, e la Corte d’Appello di Bologna poi (con la sentenza n. 688 del 7 settembre 2010) rigettarono la richiesta di risarcimento danni, riconoscendo nella mancanza di prudenza dell’automobilista (il 22enne andava troppo forte: “proporzionata alle condizioni di tempo e di luogo chiaramente percepibili”) un’autonoma e sufficiente causa delle evento, tale da integrare quell’ipotesi di caso fortuito che sgrava il custode della strada di ogni responsabilità.

Ecco quindi che nelle sue conclusioni la Corte ritiene l’evento fatale dovuto “esclusivamente alla imprudente condotta colposa di guida tenuta dal conducente, il quale al momento del sinistro, non procedeva ad una velocità adeguata alle condizioni di tempo (strada bagnata) e di luogo (segnalazione di “pericolo”) chiaramente percepibili”. E condanna i genitori al pagamento delle spese legali di 4.400 euro in favore della Provincia.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com