Occhiobello
18 Febbraio 2014
Dopo aver lasciato Cona Giuseppe Maida candida la casa di cura come centro di riferimento per la chirurgia vertebrale

A Santa Maria Maddalena neurochirurgia al top

di Redazione | 2 min

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Il neurochirurgo Giuseppe Maida

Il neurochirurgo Giuseppe Maida

Occhiobello. Dopo aver lasciato l’ospedale S.Anna di Cona, ora il chirurgo Giuseppe Maida punta a far diventare l’unità operativa di chirurgia vertebrale della casa di cura “Santa Maria Maddalena” di Occhiobello il centro di riferimento sul territorio nell’utilizzo delle ultime e più sofisticate tecniche operatorie mininvase e percutanee.

Sul punto è in programma un convegno internazionale al massimo livello che si svolgerà a Ferrara il prossimo 21 e 22 febbraio. “La struttura – sottolinea il neurochirurgo e chirurgo vertebrale Giuseppe Maida – si propone sul territorio come riferimento per il trattamento chirurgico della patologia degenerativa ed artrosica della colonna vertebrale cervicale dorsale e lombosacrale, attuando le tecniche e le tecnologie più moderne, dalla microchirurgia alla chirurgia percutanea e miniinvasiva  fino alla  protesica. Preziosa la collaborazione con l’unità operativa di algologia e terapia del dolore, presente già da anni presso la clinica, nell’ottica della creazione di un moderno “spine center”, specializzato nel trattamento a 360° di un certo tipo di patologia della colonna vertebrale”.

“La casa di cura  si specializzerà – spiega l’amministratore delegato Vittorio Morello –  nella realizzazione interventi protesici e ricostruttivi sulla colonna vertebrale  a basso impatto anatomico sul paziente. Siamo in grado di intervenire sulla colonna realizzando al massimo un piccolo taglio sulla cute”.

Tecniche innovative che hanno l’ambizione di risolvere le patologie, spesso invalidanti, che affliggono i pazienti tra i 25 e 55 anni. “Tutto – prosegue Maida –  con brevi tempi di degenza (24-48 ore) e di recupero post-opeatorio (14-50 giorni)”. Nel corso del 2013 sono stati realizzati a Occhiobello 200 interventi in convenzione, di cui 90 di chirurgia protesica. Sono stati 130 i pazienti  provenienti da Ferrara  e provincia di Ferrara.

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