Cronaca
14 Febbraio 2014
L’Appello conferma la sentenza di primo grado. Prescrizione per Pocaterra

Appaltopoli, nuova assoluzione

di Marco Zavagli | 2 min

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Nella foto, il diagramma della presunta spartizione

Nella foto, il diagramma della presunta spartizione

La prima sezione della Corte d’Appello di Bologna, dopo una breve camera di consiglio, ha confermato la sentenza di primo grado emessa il 10 febbraio 2012 dal tribunale di Ferrara. I giudici di seconda istanza hanno confermato l’assoluzione per tutti e undici gli imprenditori a giudizio. Per Enrico Pocaterra (allora responsabile dell’Ufficio Infrastrutture del Comune di Ferrara, oggi mobility manager e dirigente del servizio Mobilità e traffico), condannato in primo grado a otto mesi (relativamente a uno dei 28 appalti contestati), è intervenuta invece la prescrizione.

Il procuratore generale Miranda Bambace aveva chiesto due anni per Pocaterra e un anno e 8 mesi per gli imprenditori.

Secondo l’accusa le varie imprese coinvolte erano riuscite a formare una specie di “cartello” per spartirsi 28 lavori pubblici nelle circoscrizioni – per quasi 1 milione di euro – affidati direttamente nel corso del 2005 e 2006 dall’assessorato competente.

A tessere le fila dei contatti tra chi voleva gli appalti (imprese) e chi aveva la facoltà di scegliere l’affidatario (l’ufficio Infrastrutture del Comune di Ferrara), sarebbe stato Pocaterra, dirigente dell’assessorato ai Lavori pubblici. Fu quest’ultimo, secondo l’accusa, ad assegnare alle ditte lavori con affidamento diretto, una prassi consolidata e del tutto regolare. Il problema è che dietro a tutto ciò la procura generale vedeva un accordo sottobanco tra il funzionario e le aziende per assicurare la spartizione degli appalti ed evitare così corse al ribasso che non avrebbero certo favorito le casse degli imprenditori.

Gli imprenditori coinvolti erano Sergio Ambrosone di Tubi Costruzioni; Francesco e Riccardo Roccati di Robur Asfalti; Luigi Bertoncelli; Giancarla Lavezzi ed Ernesto Valentini, Eredi Fantoni; Umberto Baraldi di EuroTech; Nicola Lincetto di Ics Conglomerati; Enrico Petelio di Sintexcal; Stefano Ferrari di Ferrari Strade; Paolo Moretti della Moretti).la procura generale aveva chiesto condanne a 2 anni per Pocaterra mentre 1 anno e 8 mesi erala pena chiesta per Sergio Ambrosone di Tubi Costruzioni, Francesco e Riccardo Roccati di Robur Asfalti, Luigi Bertoncelli dell’omonima ditta, Giancarla Lavezzi ed Ernesto Valentini della Eredi Fantoni, Stefano Ferrari di Ferrari Strade, Umberto Baraldi di Eurotech, Paolo Moretti dell’omonima azienda, Nicola Lincetto della Ics Conglomerati ed Enrico Petelio di Sintexcal.

Ora, a processo terminato, arriva dai legali degli imputati arriva una “concorde e viva soddisfazione per la conferma dell’assoluzione. Cade anche, per intervenuta prescrizione, l’unica condanna a 8 mesi inflitta in primo grado all’imputato Enrico Pocaterra per i lavori di via Pignare”.

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