Dopo l’articolo di Estense.com in cui si annunciava il ‘gran rifiuto’ di Gaetano Sateriale, con l’amara decisione di non rinnovare la tessera del Pd (perché “dopo 44 anni non ho più un partito ion cui identificarmi”), l’ex sindaco di Sateriale ci ripensa.
E se lo schiaffo al nuovo corso renziano arrivava via tweeter, le “precisazioni” (così il diretto interessato definisce l’inversione a 180 gradi) arrivano tramite facebook. “Ho chiesto la tessera del Pd al segretario Calvano – scrive l’attuale dirigente della Cgil nazionale – perché preferisco poter esprimere le mie critiche alla linea del partito (e la mia diffidenza nei confronti di Renzi) dall’interno del Pd che non da cane sciolto (da grillo parlante, non si può più dire…)”.
Quanto invece al nome sul quale Sateriale metterà la croce a maggio non ci sono sorprese: “Alle elezioni comunali voterò per la riconferma di Tiziano Tagliani perché lo considero un bravo sindaco, che ha amministrato in un momento difficile per la città e il Paese”. All’endorsment segue anche un augurio, che forse nasconde una piccola frecciatina a chi ha amministrato nell’ultimo lustro la cenerentola dell’Emilia: “Spero nondimeno che Ferrara si dia per i prossimi cinque anni un programma di innovazione e di ruolo in Emilia e non solo di galleggiamento”.
Nel corso della discussione sbocciata in seguito al suo post, Sateriale precisa che “mi sento debitore della mia (per me importantissima) esperienza di sindaco al Pd ferrarese o almeno a una sua componente”. In secondo luogo, pur avendo indossati i panni del ‘dissidente’, “vorrei fare la mia piccola parte per evitare l’estinzione del pensiero e della cultura Pci Pds Ds per sparizione della specie. Con tutti i limiti (più storici che personali, quelli erano giganti a nostro confronto) una cultura che è sopravvissuta al fascismo e alla Guerra fredda non merita di essere cancellata dal berlusconismo e nemmeno dal renzismo”.
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