Economia e Lavoro
5 Gennaio 2014
Il presidente della cooperativa ringrazia i lavoratori che non hanno scioperato. Filcams: "Fa il padrone"

Sindacati e Coop Estense, lettere di fuoco

di Redazione | 6 min

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coop estense scioperoContinua la diatriba tra sindacati dei lavoratori e Coop Estense sul mancato rinnovo del contratto integrativo, ancora una volta a distanza e attraverso l’invio di lettere. Da una parte l’azienda che ringrazia i lavoratori che non hanno scioperato lo scorso 23 dicembre, dall’altra in sindacati indignati per l’atteggiamento da “padrone” del presidente Mario Zucchelli.

A innescare l’ennesima miccia che ha fatto accendere i sindacati è stata proprio la lettera di Zucchelli ai 2.536 dipendenti della cooperativa (sui 3.251 in servizio il 23 dicembre, secondo i dati di Coop Estense) che quel giorno avevano deciso di non scioperare. Una lettera di ringraziamento nella quale Zucchelli, oltre a dirsi sconcertato per la scelta dei sindacati di indire uno sciopero “in una delle giornate più importanti dell’anno”, ha anche illustrato i danni che avrebbe potuto provocare un’adesione massiccia, ovvero “4 milioni e 700mila euro di vendite che avremo regalato ai nostri concorrenti e quasi 600mila euro di salari che non avremmo pagato: cioé 20 posti di lavoro in meno in cooperativa (facce e nomi che oggi puoi ancora incontrare, posti di lavoro che forse sarebbero andati ad aziende dove i sindacati non possono nemmeno entrare)”. “E penso anche – ha proseguito Zucchelli nella lettera – alle tonnellate di merce che avremmo dovuto buttare via (come potremmo chiamarlo? spreco?!), venendo meno, a due giorni dal Natale, a quello che è il nostro dovere primario: garantire ai soci e ai consumatori il miglior servizio”.

Zucchelli ha quindi ringraziato personalmente i lavoratori con questa sua lettera sottolineando “che questo senso di responsabilità è per me ancora più prezioso perché testimonia fiducia e, al contempo, assegna responsabilità alla cooperativa cui si chiede proprio non facendo sciopero di garantire il ristabilimento di normali condizioni contrattuali integrative”, aggiungendo di aver chiesto alle organizzazioni sindacali nazionali di indicare una data per la ripresa delle trattative.

La replica a Zucchelli e a Coop  Estense è giunta oggi da parte della Rsu Filcams e dai “Lavoratori indignati”. Una lettera che si rivolge ai soci consumatori con la quale Rsu e lavoratori hanno ritenuto “doveroso condividere con te il nostro più profondo senso di indignazione verso la lettera di ringraziamento ai lavoratori che non hanno fatto sciopero da parte del “padrone” Mario  Zucchelli Presidente di Coop Estense che guadagna tra i 500 mila e il milione di euro, ma che in cinque anni di trattativa non si è mai presentato ad un incontro”. “A quanti posti di lavoro – prosegue la dura lettera – ammonta il suo salario? Fra le varie motivazioni per cui un lavoratore non abbia aderito allo sciopero non cita le pressioni fatte dai suoi sottoposti che si definiscono “capi”. Fa il Padrone in una azienda dove si inventano forme di proteste alternative, per far sì che i lavoratori non aderiscano allo sciopero. Nella giornata del 23 dicembre ad alcuni dipendenti è stata data la possibilità di lavorare senza la divisa”, quindi, come sottolinea la Rsu Filcams, “svestiti del simbolo stesso d’appartenenza alla cooperativa”.

“Una azienda – prosegue la Filcams nella lettera di risposta – che consapevole di aver lavoratori che hanno un reddito talmente basso da trovarsi in difficoltà a scioperare, considera questa difficoltà un buon motivo per non scioperare. La dirigenza di questa cooperativa si sente talmente padrona che non solo vuole fare la parte aziendale ma anche quella sindacale. Prima peggiora le condizione lavorative, disapplica il contratto integrativo e ora si fa garante verso i lavoratori per il rinnovo del Cia”. Vengono poi citati i “fantasmi della cooperativa”, vale a dire i “lavoratori di cui l’azienda nega l’esistenza: chi comincia alle 4.30 del mattino, chi finisce dopo la mezzanotte, chi lavora tutte le domeniche, chi ha perso la propria indennità di funzione, chi fa turni massacranti, chi non riesce più a gestire la propria famiglia, chi è in attesa di avere un passaggio a tempo pieno, chi non può accettare un secondo lavoro per incompatibilità con gli orari di Coop, chi è stato penalizzato dalla pagella, chi ha scioperato e dai numeri strumentalizzati di questa lettera non risulta”. “Lavoratori – conclude il sindacato – che attraverso l’agire quotidiano e la proprio professionalità partecipano al conseguimento degli utili della cooperativa ma che ritengono che “aver un  lavoro non significa dover rinunciare ai diritti. Qui non si tratta solo di un problema di contratto integrativo, qui si tratta di ridare identità a questa cooperativa e rimetterla nelle mani dei soci”.

A tutto questo si aggiunge un comunicato stampa del Pdci, scaturito da un incontro avuto con i rappresentanti Filcams, nel quale il partito prende posizione a favore del sindacato riassumendo alcune fasi della lunga trattativa, in particolare quelle più recenti che hanno portato alla proclamazione dello sciopero del 23 dicembre. “Condizione primaria che Coop Estense pone al rinnovo del Cia – si spiega nel comunicato – è la trasformazione dei costi fissi in costi variabili quindi l’equivalenza è: riduzione di diritti, salario e di condizioni di lavoro. Come: trasformando le indennità oggi in cifra fissa erogate mensilmente (al raggiungimento di 13  giorni  di lavoro) per lo svolgere della propria mansione espressione cioè della professionalità in variabile legata al raggiungimento di obbiettivi di vendita che ovviamente i lavoratori non possono decidere, ma non solo se fanno  i 13 giorni se raggiungo gli obbiettivi non sono sicuri di avere i soldi perché sono soggetto alla pagellina individuale che i superiori danno e che a seconda del giudizio può variare anche il valore dell’indennità. Togliendo il premio aziendale che può arrivare alla piena maturazione anche a 100 € attraverso il congelamento per chi lo ha già, ciò significa che chi lo ha continua a prenderlo, chi lo ha maturato in una certa percentuale continuerà a percepirlo senza più nessun aumento, chi non ha nulla non avrà mai nulla. Attraverso una organizzazione del lavoro: turni, nastri orari, lavoro domenicale e festivo pianificazione degli orari (oggi quindicinale perlomeno negli Iper, settimanale con uscita il sabato nei super) unilaterale cioè senza nessun tipo di confronto con organizzazioni sindacali o Rsu. Riducendo le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo attuali (dalla Coop Estense ritenute fuori mercato) senza che a questo possa affiancarsi un adeguata redistribuzione del peso del lavoro domenicale e festivo e senza che possa essere predisposta una calendarizzazione dello stesso e un numero di domeniche  di lavoro per ogni singolo dipendente fissato. Attraverso una ridefinizione del salario variabile legato al parametro delle vendite e delle pagelline individuali come per le indennità di cui prima”.

“In questi anni – conclude il sindacato – mai è stato possibile con la Coop Estense trovare un punto di mediazione per una fattiva conclusione della estenuante vertenza. Non si capisce per tutto questo, il comportamento della Coop Estense che scarica le responsabilità sul sindacato,  ha affermato il segretario provinciale Davide  Fiorini della Filcams Cgil   ad  un incontro avvenuto in questi giorni con una delegazione del Partito dei Comunisti Italiani (Pdci) composta dal segretario provinciale Italo Cariani, dal segretario comunale Francesco Fiori, dal responsabile  provinciale dei rapporti col  sindacato Villiam Fiorini e da Roberto Soffritti della segreteria  nazionale”.

La risposta che ne è uscita dal confronto politico sindacale è la piena solidasrietà del Pdci ai lavoratori in lotta, partito che solidarizza e invita la Filcams Cgil  e le  altre organizzazioni  sindacali a usare “tutte  le armi del confronto e del dialogo per una definitiva  conclusione della vertenza che si trascina da troppo tempo, come affermato anche dalla controparte in questi giorni pronta a trattare per il nuovo contratto”, valutando negativamente “il comportamento della controparte Coop Estense nell’avere in occasione dello sciopero disdettato l’incontro con le organizzazioni sindacali  trattanti, avendole anzitempo convocate, senza dare poi  nessuna motivazione plausibile”.

 

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