Via Pecora, disseminati chiodi per forare gomme: il sindaco denuncia
Su via Pecora sarebbero stati ritrovati alcuni oggetti metallici appuntiti, posizionati con l’intento di forare i pneumatici delle auto in transito
Su via Pecora sarebbero stati ritrovati alcuni oggetti metallici appuntiti, posizionati con l’intento di forare i pneumatici delle auto in transito
Lo scorso 2 dicembre, i carabinieri di Codigoro hanno individuato e arrestato un 43enne del luogo che era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Rovigo per le diverse condanne che aveva ricevuto per reati in materie di stupefacenti e contro la pubblica amministrazione e il patrimonio
La commissione Territorio e Ambiente della Regione Emilia-Romagna, presieduta da Paolo Burani, ha dato parere favorevole al programma di finanziamento degli interventi di dragaggio nei canali e nei fiumi della provincia di Ferrara per il triennio 2025-2027
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"Da oggi per Tecopress si apre una nuova pagina su cui scrivere un rinnovato quadro di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale". Con queste parole il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, sanciscono il completamento del salvataggio della Tecopress
di Silvia Franzoni
Una tavola rotonda a ruoli invertiti. Ieri, presso la sede di Confartigianato Ferrara, nessun politico di turno ha sottoposto alla Confartigianato un documento da sottoscrivere. È stata invece l’associazione ferrarese dell’imprenditoria artigiana e delle piccole imprese a parlare alla politica e ad indicare le esigenze del tessuto economico territoriale, auspicando un “percorso nuovo da condividere con le forze politiche”, come sottolinea il direttore Giuseppe Vancini, “che si avvii dalle problematiche dei piccoli imprenditori”.
Ed è proprio la voce di questi ultimi a raccontare le difficoltà dell’operare quotidiano, attraverso le testimonianze di quattro imprenditori del territorio.
Roberto Buzzoni, pioniere dei progetti di regolazione della distribuzione dei fitofarmaci nell’agricoltura, sottolinea che il ruolo fondamentale “del successo delle sfide imprenditoriali è dato dall’aiuto dell’amministrazione”. Un’amministrazione che sembra però sorda, anzi assente: “chi è rimasto nel territorio trova penalizzazioni enormi”. L’azienda di Federica Varzella, a Berra, non ha l’accesso all’Adsl e le aziende che offrono servizi di corriere sono soltanto due: “siamo preclusi da ogni possibilità di trattative di risparmio”.
La congiuntura economica ha trasformato le aziende nelle nuove agenzie di recupero crediti e le banche sembrano non avere ragione d’essere. Anche in una situazione di crisi come quella che si è venuta a creare a seguito del terremoto, nella quale si richiedeva rapidità, incisività ed essenzialità, i provvedimenti non sono arrivati: “la burocrazia – interviene Guido Gilli – è giunta in ritardo ed è il nostro territorio ad averne pagato le conseguenze”. Mancano gli strumenti primi del lavoro stesso: per una società di logistica e trasporti eccezionali, come quella di Andrea Massarenti, la viabilità è fondamentale, ma “Ferrara non ha una circonvallazione, la Romea è lenta e la Cispadana è ferma da 15 anni”. La burocrazia ha raggiunto livelli insopportabili e pende come una spada di Damocle sulla testa degli imprenditori. Le parole conclusive di Massarenti sono amare: “noi oggi, socialmente, che parte siamo?”.
È questa la domanda che la giornalista Rai Fulvia Sisti, moderatrice del dibattito, gira a Paolo Calvano (Pd), Neda Barbieri (Udc), Giovanni Cavicchi (Lega Nord), Gianpaolo Zardi (Forza Italia), Sergio Provasi (Movimento 5 Stelle) e Mauro Malaguti (Fratelli d’Italia). Ad ogni rappresentante degli schieramenti politici è destinato un intervento cronometrato, e l’equità è raggiunta dall’uguale sforamento dalla tempistica.
Per il segretario provinciale Pd la parte più dinamica del paese è arrivata “a considerare le istituzioni come una controparte”, e un potere degli uffici così soffocante può essere contrastato solo “dall’investimento nelle attività del territorio”. Per Neda Barbieri “senza produzione di ricchezza non c’è soluzione” ed il peso della burocrazia è conseguenza di “politici che non conoscono la materia”: il recupero dell’efficienza è conseguibile solo con un “forte legame tra soggetto in crisi e chi deve risolvere la criticità”.
“Bisogna restituire potere all’impresa”: questo il monito di Gianpaolo Zardi, mentre la Lega Nord individua i margini di cambiamento nella sola proposta di federalismo: “sono anni – interviene Cavicchi – che sosteniamo la necessità di avere un’autonomia rispetto a Roma”. Per Provasi “c’è la casta politica e quella dei burocrati” e il fallimento del sistema “è la norma stessa”.
Il microfono passa poi a Malaguti: la sua apologia della buona politica tocca i temi della politica energetica autonoma e dell’introduzione di dazi doganali, passa per la riforma dell’università (“non possiamo essere umanistici: dal punto di vista scientifico e tecnico non siamo competitivi) per poi scendere nella realtà ferrarese con la denuncia di quei “disastri di programmazione” che sono l’ospedale di Cona e l’idrovia.
Dalle esperienze degli imprenditori, l’inadeguatezza delle infrastrutture è una problematica insormontabile, e a questo tema la giornalista Flavia Sisti riporta l’attenzione dei relatori. Provasi non crede possano esserci investimenti laddove i ricavi non siano sicuri: risolve così la “questione Cispadana” (E45-55) e indirizza l’assegnazione di risorse “alle imprese, secondo la programmazione di una filiera produttiva che si possa servire di percorsi già esistenti ma migliorabili”. Anche Zardi ritiene strategico migliorare la viabilità esistente e avviare il necessario mantenimento. I collegamenti programmati da anni e mai realizzati, invece, sono per Cavicchi una colpa imputabile “alla ricchezza prodotta nel ferrarese che non resta nel territorio”. Non è concorde Paolo Calvano: l’atteggiamento di immobilità della politica è conseguenza dell’inerzia dei “professionisti del NO, che non si assumono la responsabilità politica di fare”. Anche nelle parole di Neda Barbieri è la responsabilità delle istituzioni ad essere irrinunciabile: serve trasparenza, e la “comunicazione politica deve lasciare posto all’azione politica: nessuna lobby ed il bene comune come obiettivo”.
Ma quali sono i progetti ipotizzabili per il “futuro oltre l’emergenza”? Nessun programma elettorale è stato redatto, ma le forze politiche interrogate indicano quali ambiti di intervento possono considerarsi soluzione. Le riduzioni dei gettiti verso Roma, e dunque l’autonomia, è l’unico rimedio che Lega Nord riesce ad individuare. Per il Movimento 5 stelle il discorso, invece, si amplia fino ad arrivare ai “limiti di un sistema finito di risorse” per il quale è pensabile solo “l’organizzazione in sistemi e settori definiti”, in cui le imprese competenti si possano esprimere. Crescita è la parola chiave del Pd: per Calvano “senza crescita non si recupera speranza e felicità”, ed è dunque necessario “creare processi innovativi che inseriscano il ferrarese in un discorso di competitività regionale, dando possibilità all’impresa locale di contribuire al valore di crescita del territorio”. Rimettere in campo le energie del territorio, inseguire l’efficienza: per Neda Barbieri bisogna ripartire da “agroalimentare, artigianato e turismo”. Giampaolo Zardi àncora i progetti del partito al comune: accelerazione delle riqualificazioni urbanistiche, “già programmate ma disattese”, migliorie alla viabilità cittadina ed extraurbana, riqualificazione della zona industriale e valorizzare il turismo congressuale.
Ma è la questione dell’ospedale di Cona a suscitare vivacità maggiore. Malaguti non usa mezzi termini: “l’ospedale di Cona non funziona”. Zardi rincara la dose, sostenendo che la “metropolitana di superficie è lungi dall’esser conclusa”. Ma Calvano non gradisce la durezza dei colleghi e li riprende: “se iniziamo a far passare il messaggio erroneo che lì non funziona niente l’effetto che si ottiene è il peggioramento della situazione e la gente abbandonerà il territorio”. Un grido dal pubblico scalda gli animi: “siete fuori tema!”. Le voci si sovrappongono l’una all’altra e le fila del discorso si perdono nella confusione. Solo a fatica il presidente Montanari riesce a riportare la calma. A silenzio ristabilito, le parole di Montanari suonano soddisfatte: “oggi abbiamo dato la voce agli artigiani”. Poi si rivolge alle forze politiche al tavolo del dibattito, alla rappresentanza comunale e provinciale in prima fila e conclude: “Confartigianato è presente su tutto il territorio, ed è sempre un partner nel quale voi potete confidare”.
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