Giulio Barbieri guarda all’estero ma non abbandona Ferrara per ragioni di “cuore”. E, quanto alla politica, lui non correrà ma vuole che la lista da lui creata, Io amo Ferrara, non finisca nel nulla. L’imprenditore ferrarese, fresco di onorificenza al merito della Repubblica Italiana per la sua attività imprenditoriale nel settore delle coperture modulari e per la campagna informativa di denuncia delle condizioni ambientali conseguenti all’inquinamento nel territorio ferrarese, questa volta si è deciso.
Dopo un tira e molla sulla possibilità di portare la sua azienda all’estero, ora non ha più dubbi. La sua ditta con sede a Poggio Renatico nel giro di pochi mesi porterà una fetta di produzione o in Germania o in Canada. “Ho avuto contatti anche dagli States – aggiunge l’imprenditore -; in particolare in Michigan mi farebbero i ponti d’oro, ma il Canada mi piace di più, mi sembra più vicino a noi, più ‘europeo’”. In America del nord e in Germania ci sarebbero le fette di mercato più appetitose per la ditta leader internazionale nel settore delle tensostrutture e “abbiamo già presentato i business plan. Dovremmo essere pronti tra 7 o 8 mesi con unità produttive per un paio di articoli”. Questo però non vuol dire che lascerà Ferrara. “Il grosso della produzione resterà in Italia, ma non per convenienza. Ho 50 dipendenti e non me la sento di abbandonare loro e le rispettive famiglie in un momento di crisi come questo”.
Praticamente sarà “una badante al contrario”: “vado all’estero per mantenere qualcosa qui da noi. D’altronde perdere l’originalità e il marchio del made in Italy non sarebbe una buona idea, anche se siamo in un paese di m…”.
E come non lascerà Ferrara così non lascerà nemmeno la sua lista. Alla guida di Io amo Ferrara Barbieri si è candidato due volte a sindaco. Nel 2004 sfidò Sateriale conquistando al primo turno 5.830 voti, il 6.4% del totale. Cinque anni dopo ne sommò 8.232, il 9.6%, e la lista 7.432, il 9.2. In entrambe le occasioni, dopo essere entrato in consiglio per sedersi sui banchi dell’opposizione, si dimise dalla carica nonostante alla vigilia delle elezioni avesse promesso di rimanerci per tutta la legislatura.
Ora non tenterà il tris. Questo è certo. Ma è anche vero che vuole che Io amo Ferrara corra alle prossime elezioni. “”In questi anni Alex De Anna e gli altri consiglieri hanno dimostrato di saper dare un contributo positivo alla politica locale e sarebbe un peccato perdere questo piccolo patrimonio”. E così in questi giorni si stanno facendo sempre più fitti incontri e telefonate in vista di possibili alleanze. “Mi piacerebbe una aggregazione di liste e movimenti con Alex (De Anna, ndr) come candidato”, conferma il patron di Iaf, che però non sembra convinto delle ipotesi di “Santa alleanza” lanciata da Pdl (ora Forza Italia) e Fratelli d’Italia (la Lega Nord quasi sicuramente correrà da sola con Bergamini). “Perché – chiede ironico -, esiste un centrodestra? Chi è? Dove sta? Io non lo vedo da anni. A parte questo, non chiudiamo la porta in faccia a nessuno. Noi siamo costruttivi, non distruttivi”. Scontata a questo punto la domanda sull’altro emiciclo. E la risposta non è avara di sorprese: “Se dietro c’è un progetto serio, con possibilità di partecipare e poter dire la nostra non dico di no a priori nemmeno a una alleanza al ballottaggio on Tagliani. Diciamo con non dico di no e non dico di sì. Il punto fondamentale è far crescere il territorio e se esistono progetti in questo senso vediamoli”.
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