Via Pecora, disseminati chiodi per forare gomme: il sindaco denuncia
Su via Pecora sarebbero stati ritrovati alcuni oggetti metallici appuntiti, posizionati con l’intento di forare i pneumatici delle auto in transito
Su via Pecora sarebbero stati ritrovati alcuni oggetti metallici appuntiti, posizionati con l’intento di forare i pneumatici delle auto in transito
Lo scorso 2 dicembre, i carabinieri di Codigoro hanno individuato e arrestato un 43enne del luogo che era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Rovigo per le diverse condanne che aveva ricevuto per reati in materie di stupefacenti e contro la pubblica amministrazione e il patrimonio
La commissione Territorio e Ambiente della Regione Emilia-Romagna, presieduta da Paolo Burani, ha dato parere favorevole al programma di finanziamento degli interventi di dragaggio nei canali e nei fiumi della provincia di Ferrara per il triennio 2025-2027
Ferrara si prepara a due giorni di limitazioni straordinarie alla circolazione e alle attività agricole e domestiche giovedì 4 e venerdì 5 dicembre
"Da oggi per Tecopress si apre una nuova pagina su cui scrivere un rinnovato quadro di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale". Con queste parole il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, sanciscono il completamento del salvataggio della Tecopress
Da un lavoro mal eseguito e il conseguente mancato saldo da parte del committente si è passati a una accusa, e al processo, per tentata estorsione. E ieri, davanti al giudice Matellini e al pm Antinori, sono stati condannati a 3 anni e 4 mesi e mille euro di multa Salvatore Picone e Luigi Rendola.
Nel 2007 una società immobiliare aveva affidato all’impresa artigiana di Picone dei lavori di pavimentazione di una casa in costruzione fuori Ferrara. La prima tranche venne regolarmente pagata. Non così la seconda, perché nel frattempo l’acquirente dell’immobile si trovò con i pavimenti da rifare.
E così la persona offesa, il titolare dell’immobiliare (che non si è costituito parte civile), si è ritrovato due sconosciuti che lo hanno minacciato per farsi dare i soldi che mancavano. Questo in due occasioni, il 20 e il 27 dicembre 2007, quando l’imprenditore consegna per paura di ripercussioni 2500 euro. Ai quali seguì la denuncia.
Per il primo episodio vennero indagate tre persone (i due che si presentarono fisicamente a reclamare il denaro e l’artigiano) per esercizio arbitrario delle proprie ragioni e per il secondo solo gli odierni imputati. Il terzo è uscito dal processo perché, sebbene ritenuto responsabile, il reato era procedibile solo a querela di parte e così il tribunale aveva emesso decreto di non luogo a procedere.
L’iter giudiziario proseguì per Picone e Rendola. Fino alla discussione e alla sentenza di ieri. Contro la quale con tutta probabilità farà appello l’avvocato Cristina Pellicioni, che già in sede di arringa ha sostenuto che l’ipotesi a suo avviso più corretta di qualificazione del reato era quella di esercizio arbitrario della proprie ragioni dal momento che uno dei due imputati vantava un credito da prestazione professionale per ragioni lavorative, tanto che si era rivolto a un legale per diffidare la controparte.
Tesi difensiva non accolta dal tribunale, che depositerà le motivazioni tra 45 giorni.
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