Dei sei medici indagati per l’omicidio colposo di Maria Roncati solo uno andrà a processo. Il gip Silvia Marini ha deciso per l’archiviazione di tutte le posizioni tranne quella del medico di base, per il quale ha decretato il rinvio a giudizio.
Il tribunale ha ritenuto che per la posizione del dottor Massimo Bevilacqua, difeso dall’avvocato Andrea Toschi, fosse necessaria l’istruttoria dibattimentale davanti al giudice monocratico per chiarire alcuni aspetti rispetto a quanto avvenne il 1 aprile 2011.
Quel giorno Maria Roncati, 64 anni, morì all’ospedale Sant’Anna di Ferrara, proprio nel giorno del suo compleanno. La donna si era presentata al pronto soccorso accusando senso di nausea e dissenteria. Sintomi che presentava già da qualche giorno. In ospedale venne visitata e operata d’urgenza alla colicisti. Poi arrivò il decesso.
In sede di udienza preliminare il pm – di fronte alle conclusioni del consulente della procura che aveva ricondotto il decesso a una coagulazione intravascolare disseminata – aveva chiesto l’archiviazione, alla quale si era opposto l’avvocato Antonio Boldrini, che assiste legalmente la famiglia. A quel punto il gip Piera Tassoni aveva disposto una perizia del tribunale. Il medico legale di Brescia Francesco De Ferrari e il direttore di chirurgia dell’ospedale civile lombardo Gerolamo Tonini (che si sono basati solo sulle cartelle cliniche, non essendo stato possibile valersi di reperti autoptici dal momento che la salma è stata cremata) parlarono di una una tromboembolia polmonare. Dopo queste conclusioni il gip aveva rinviato gli atti al pm per valutare nuovamente se chiedere un’archiviazione o il rinvio a giudizio, totale o parziale, per i sei medici indagati per la morte di Maria Roncati.
Ora il nuovo risvolto vede l’archiviazione definitiva per un dottore del pronto soccorso e quattro chirurghi. A febbraio invece inizierà il processo per il medico di base. “La famiglia – anticipa l’avvocato Boldrini – valuterà allora se costituirsi nel giudizio penale o intentare azione risarcitoria in sede civile”.
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