Alla Wolfsoniana di Genova Nervi si apre ufficialmente domani 16 novembre la mostra di cui al titolo che vuole celebrare, praticamente, 3 eventi in uno: in realtà un ottimo ‘pretesto’ che unisce Storia ed Avanguardie Artistiche dei primi del Novecento a livelli notevoli.
Proseguirà fino al 2 giugno 2014.
Oltre all’ottantesimo anniversario della conquista del Nastro Azzurro da parte del transatlantico Rex, il 2013 è contrassegnato da due importanti ricorrenze legate al tema del volo: il trionfale arrivo negli Stati Uniti, nel luglio del 1933, della squadriglia di idrovolanti guidata da Italo Balbo, in occasione della seconda trasvolata atlantica ed il 150° anniversario della nascita di Gabriele d’Annunzio, protagonista durante la prima guerra mondiale di alcune celebri imprese aeronautiche. È in riferimento a questo contesto che la Wolfsoniana presenta la mostra Da d’Annunzio all’aeropittura – Arte e aviazione in Italia dalla Grande Guerra agli anni Trenta, che verrà inaugurata venerdì 15 novembre, alle ore 18.00, da Angelo Berlangieri, Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Liguria, Maria Teresa Orengo, Amministratore unico della Fondazione regionale per la Cultura e lo Spettacolo e Lucio Zanon di Valgiurata. La mostra è infatti organizzata in collaborazione con la collezione Zanon di Valgiurata di Torino ed è curata da Matteo Fochessati e Gianni Franzone in collaborazione con Chiara Massimello, curatrice della raccolta torinese. Il percorso espositivo, che intende offrire una prospettiva originale sugli sviluppi dell’aviazione italiana tra le due guerre mondiali e sul rapporto tra questa e le arti figurative, nel momento in cui il volo aereo cominciò a configurarsi come uno degli elementi di modernità per antonomasia, è articolato in quattro sezioni.
D’Annunzio e il volo. Le esperienze aviatorie di d’Annunzio sono ricordate, oltre che dal bozzetto di Silvio Bicchi per le decorazioni allegoriche della villa Magni a Canzo, attraverso il modello del suo aereo e una sua lettera del 14 luglio 1918, proveniente dalla Fondazione Ansaldo di Genova, all’ingegner Giuseppe Brezzi, in cui il Vate esprime il suo dolore per la morte improvvisa del capitano Bourlot. Era stato infatti l’ingegner Brezzi, l’anno precedente, a disegnare per il poeta il famoso biplano SVA, con cui egli compirà il 9 agosto il celebre raid su Vienna.
L’industria aeronautica italiana e l’aviazione civile. Vari modelli di aerei – dall’ambizioso Dornier Do.X del 1929, un colossale idrovolante da 70/100 passeggeri, ai Savoia Marchetti modelli S74 Millepiedi e SM83 Ala Littoria dei tardi anni Trenta – dialogano con le vedute degli stabilimenti Caproni a Taliedo raffigurate nelle acqueforti di Carlo Vitale e con il materiale promozionale per l’Ala Littoria, la prima compagnia aerea di linea italiana di proprietà statale, fondata il 28 ottobre 1934, che effettuava servizi postali e di trasporto passeggeri.
Le trasvolate atlantiche di Italo Balbo. Le spettacolari imprese del ras di Ferrara – la prima (1931) in Brasile e la seconda (1933) negli Stati Uniti (Chicago e New York), conosciuta come Crociera aerea del Decennale poiché doveva commemorare i primi dieci anni del fascismo al potere – ebbero una risonanza mediatica straordinaria in tutto il mondo occidentale e diedero al Quadrumviro una tale fama da suscitare l’invidia di Mussolini. Queste due imprese sono documentate in mostra dai manifesti commemorativi, realizzati da alcuni tra i più importanti cartellonisti dell’epoca (da Marcello Dudovich a Umberto Di Lazzaro e Lugi Martinati), dai modelli degli aeroplani utilizzati – in particolare l’idrovolante Savoia Marchetti S55 – e da alcuni gadget (souvenir, orologi, calamai, fotografie, giochi per bambini, spartiti musicali) che vennero prodotti in quell’occasione. La sezione è completata dai bozzetti per le decorazioni murali e dalle fotografie degli interni del Ministero dell’Aeronautica a Roma, iniziato nel 1929 dall’architetto Roberto Marino, e dal dipinto di Enrico Prampolini, Aeroritratto simultaneo di Italo Balbo, realizzato dopo la sua morte ancora oggi misteriosa.
Aeropittura. Le vicende e i diversi indirizzi espressivi dell’aeropittura futurista degli anni Trenta – il manifesto apparve nel 1929 – sono ripercorsi mettendo a confronto dipinti e disegni delle due collezioni (tra gli artisti Uberto Bonetti, Alessandro Bruschetti, Tullio Crali, Mino Delle Site, Giovanni Korompay, Tato).
Gli artisti son stati ricordati anche recentemente, in occasione delle manifestazioni per il Centenario del Futurismo.
Anche in questo caso i modelli in legno e in metallo dei più famosi aeroplani civili e militari dell’epoca contribuiscono a documentare l’evoluzione tecnologica e industriale in questo specifico settore produttivo dei mezzi di trasporto. Un posto speciale è dedicato infine al grande bozzetto dell’architetto Virgilio Marchi per un Palazzo dell’aria (1929) da edificarsi a Roma sulle rive del Tevere, una risposta in chiave più “lirica”, ma anche monumentale e novecentesca, alla visionarietà metropolitana che aveva contraddistinto le visioni urbanistiche di Antonio Sant’Elia e di Mario Chiattone.
Con il patrocinio della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, la mostra rientra nel programma delle iniziative D’Annunzio a Genova. Viaggio ideale nel mondo dell’Immaginifico per le celebrazioni genovesi del 150º anniversario della nascita del Poeta-Vate ed è accompagnata da un serie di proposte didattiche per le scuole.
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