di Elisa Fornasini
La Casa di Stella dell’Assassino, splendida dimora storica situata in via Cammello 15, si tinge di tinte giallo viola. Ieri pomeriggio, infatti, si è tenuta l’inaugurazione ufficiale del palazzo storico come nuova sede del Rione di Santa Maria in Vado. La struttura che ospiterà la Contrada è conosciuta come la Casa di Stella dei Tolomei, anche detta Stella dell’Assassino, amante favorita di Nicolò III, che gli diede tre figli: Ugo, Lionello e Borso, senza però diventare mai sua moglie. Un’immobile storico, quindi, di proprietà della Provincia di Ferrara e rimasto a lungo inutilizzato, se non quasi dimenticato. Così l’apertura, a cui hanno preso parte le autorità per il taglio del nastro e un folto pubblico, si è rivelato essere un momento di festa non solo per il palio ma anche per la cittadinanza.
Una festa per il Rione dell’Unicorno perché “dopo un anno travagliato è riuscito a riavere una nuova sede in un palazzo prestigioso”. A parlare è Giovanni Bellini, presidente della Contrada di Santa Maria in Vado, che ha ricordato quanto il sisma del maggio scorso abbia colpito i locali dell’ormai “vecchia” sede in via Borgovado. Ma Bellini vuole soprattutto mettere in luce quanto la riapertura di questa dimora sia importante non solo per la Contrada ma anche per la città. Infatti l’intento del Rione è quello di trasformare questa sede in un nuovo centro di tante attività, un luogo pubblico aperto alla tutta cittadinanza per l’attività sociale ed aggregativa svolta con impegno dal Rione.
Parole di soddisfazione sottoscritte anche dalla presidente della Provincia Marcella Zappaterra che ha evidenziato l’impegno della Provincia in questo progetto. “Una vicinanza non solo morale ma anche economica”, in quanto le opere di restauro e ristrutturazione dell’immobile concluse la scorsa primavera, erano a cura dell’amministrazione provinciale. Invece, per quanto riguarda l’ambientazione, l’arredo e la fruibilità dell’immobile stesso, le spese sono state autofinanziate dalla Contrada. Completati i lavori strutturali da parte della Provincia, di fatti, da fine aprile ad oggi i contradaioli gialloviola hanno lavorato al velocemente perché gli spazi fossero accoglienti e piacevoli.
L’importanza di avere una base accogliente è stata calcata dall’assessore comunale Aldo Modonesi, che ha ribadito la scelta del Comune di dare “sedi degne, ampie, adatte e prestigiose alle Contrade in un’ottica di immaginare spazi per una fruizione piena a tutta la città”. Modonesi rivolge un pensiero anche al terremoto e al fatto che questa riapertura è stata permessa grazie a un evento non positivo. Gli fa eco il sindaco Tiziano Tagliani, a cui spetta l’intervento finale prima del taglio del nastro: “Il terremoto è come uno strappo, cerchiamo di non metterci toppe ma di rammendare”. Un’opera di cucitura a cui è seguita benedizione del parroco Don Onesphory Kayombo, aperitivo e brindisi. Un’opportunità per festeggiare non solo la Contrada giallo viola ma l’immobile di valore inutilizzato ormai da qualche anno.
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