Cronaca
7 Ottobre 2013
Azioni giudiziarie anche contro Giuliani e il capogruppo Pd ER Monari

Aldrovandi, il Coisp querela anche Brunetta

di Marco Zavagli | 3 min

admin-ajax.phpDopo la serie di oltre 70 denunce presentate contro giornalisti, blogger, politici e comuni cittadini, il Coisp torna alla carica con altre querele. A motivarle sarebbero sempre le reazioni per quanto avvenuto dopo il famoso sit-in della discordia, quello dello scorso 27 marzo che vide Patrizia Moretti scendere in strada con la foto del figlio.

Dopo il diluvio di bugie e falsità che si è scatenato nel ‘dopo Ferrara’ – attacca Franco Maccari, segretario generale del Coisp – è purtroppo ancora lunga la sa da percorrere per avere verità, ma la pazienza e la tenacia non ci mancano e non ci fermeremo”. E in effetti a livello legale la promessa è già stata mantenuta, visto che è lo stesso sindacato di polizia a rendere noto in una nota l’ultimo strascico delle polemiche sul caso Aldrovandi.

Si tratta di “nuove azioni giudiziarie che il Sindacato Indipendente di Polizia ha intrapreso dopo le dichiarazioni offensive, diffamatorie e intimidatorie seguite alla manifestazione indetta a Ferrara per chiedere la corretta applicazione della legge “svuota-carceri” ai poliziotti condannati per omicidio colposo a seguito del decesso di Federico Aldrovandi”.

Il Coisp parla di “notizie fasulle e strumentali” sul suo conto, “un vero festival della menzogna”, che avrebbe visto il sindacato rendersi colpevole di “inesistenti manifestazioni sotto casa della famiglia Aldrovandi, di inesistenti manifestazioni precedenti il 27 marzo fatte in divisa dentro al Tribunale per intimidire i giudici, di inesistenti manifestanti violenti e di un delirante attacco ai familiari di Adrovandi o peggio alle Istituzioni ed alle sentenze dell’autorità giudiziaria, o nientemeno che di un’intimidazione mafiosa, e persino di inesistenti cause che il Coisp avrebbe intentato contro persone tenute invece al riparo da ogni genere di iniziativa, al di là di tutto, proprio per il rispetto dovuto al lutto ed al dolore incolmabile che le ha colpite”.

Ecco allora la nuova serie di nomi che finisce nella black lista del Coisp. Il più noto è quello di Renato Brunetta. All’indomani del sit-in il presidente dei deputati del Pdl definì “indegna” la manifestazione del Coisp, aggiungendo che “un sindacato di polizia non dovrebbe mai permettersi simili violenze, ma dovrebbe in ogni momento rappresentare le forze dell’ordine e le istituzioni del nostro Paese”. Nell’esprimere poi solidarietà alla madre di Federico Aldrovandi, Brunetta la descrisse come “vittima di una doppia tragedia: la morte del figlio e l’attacco vergognoso e strumentale di coloro che dovrebbero pensare solo a garantire l’ordine pubblico”.

Faranno compagnia a Brunetta il capogruppo del Pd Emilia Romagna Marco Monari, di Giuliano Giuliani, la redazione di Radiocittafujiko, i giornalisti Stefano Anastasia, Adriano Chiarelli, Liana Milella, Giorgio Salvetti, Cinzia Sciuto. I motivi? “Nelle dichiarazioni che abbiamo evidenziato alla competente autorità – spiega Maccari – abbiamo letto parole che mettono i brividi, per l’incredibile violenza che esse rappresentano considerata la falsità di ciò che asseriscono, per via della loro strumentalità, perché manifestano la chiara intenzione di zittirci e di danneggiarci pesantemente sol perché osiamo chiedere che la legge sia uguale per tutti, e che i poliziotti non vengano sempre considerati al di sotto di essa, che non vengano considerati dei mostri da dare in pasto all’odio generale e da flagellare ben al di là di quanto meritano secondo la legge stessa”.

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