Comacchio. Una lunga indagine, partita nel settembre del 2012, ha permesso ai carabinieri della compagnia di Comacchio di far luce e smantellare un importante giro di spaccio che aveva come fulcro un locale del Lido degli Estensi. Gli spacciatori trafficavano soprattutto hashish e nelle operazioni (che hanno coinvolto circa 40 agenti) sono stati coinvolte anche l’Arma friulana, l’elinucleo di Treviso e il nucleo cinofili di Bologna. Con le prove portate in procura i carabinieri di Comacchio sono riusciti a inchiodare cinque uomini, tutti di nazionalità italiana, per i quali è stato emanato un’ordine di custodia cautelare, più una donna di nazionalità rumena e residente a Tarcento, in provincia di Udine, che sarà sottoposta all’obbligo di non lasciare il Comune.
I sospetti dei carabinieri nascono dopo che due persone (C.B.L. e B.N., rispettivamente 38 e 56 anni), già note alle forze dell’ordine per precedenti le loro frequentazioni con la malavita comacchiese, vengon0 notate più volte in un locale del Lido degli Estensi, sempre in orari lontani dai pasti, mentre parlano col titolare. Prende vita l’ipotesi che proprio quel locale possa essere la base per un importante giro di droga e i militari cominciano a indagare sia mediante intercettazioni telefoniche che con appostamenti, pedinamenti e studi sul campo.
Comincia quindi a districarsi la ragnatela di rapporti familiari e d’affari su cui si basava il traffico di stupefacenti: secondo gli inquirenti B.N. cedeva regolarmente la droga – soprattutto hashish – al figlio trentunenne B.A. e a al 23enne S.A., che si occupavano poi di piazzare le dosi sul mercato o ad altri “rivenditori”. Intanto i carabinieri continuano a monitorare con attenzione i rapporti tra C.B.L., B.N. e Z.R., il 44enne titolare del locale al Lido degli Estensi, che oltre a fungere da “deposito” per nascondere la droga serviva anche come luogo di incontro in cui discutere della strategia per l’attività di spaccio. E in questo sistema la figura al comando era C.B.L., che grazie al supporto logistico del ristoratore forniva l’hashish direttamente a B.N. e a O.M., la 38enne rumena residente in Friuli, che si occupavano delle consegne successive.
È a questo punto che i carabinieri cominciano la fase operativa. Il 4 dicembre del 2012 viene arrestato in seguito a un controllo C.S., trovato in possesso di 131 grammi di hashish, mentre tre mesi dopo, il 3 febbraio, anche S.A. viene perquisito e pescato con 138 grammi della stessa sostanza e 3 di marijuana. Il 23enne non è però sottoposto a misure cautelari, e poche settimane dopo si incontra nuovamente con B.N. per una nuova ordinazione. Il 25 febbraio l’uomo si reca quindi al solito locale del Lido degli Estensi, dove C.B.L. gli consegna una nuova partita di hashish che verrà consegnata a S.A. tre giorni dopo. La rete dei carabinieri si sta però per chiudere definitivamente, e non appena il ventitreenne entra in possesso della droga viene immediatamente arrestato in flagranza di reato.
A quel punto i militari devono solo aspettare l’iter giuridico, dopo aver consegnato all’autorità giudiziaria la richiesta di custodia cautelare. Richiesta accolta pochi giorni fa dal tribunale di Ferrara, che ha disposto l’arresto per le cinque persone coinvolte nel traffico e il divieto di lasciare il proprio Comune per la “cellula” friulana. Dopo l’arresto di S.A. (nella cui abitazione sono state rinvenute anche 28 pastiglie ancora non identificate e materiale per il “taglio” dell’hashish), i carabinieri hanno anche perquisito il locale di Z.R., trovando all’interno un chilo di marijuana e 20 grammi di hashish e arrestando il flagrante il titolare.
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