Economia e Lavoro
7 Settembre 2013
La proposta di Zanirato per ‘salvare’ le dipendenti in cig

La Fondazione azzeri i compensi dei dirigenti

di Marco Zavagli | 2 min

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admin-ajax.phpLegittimo sì, etico un po’ meno. È con una lettera inviata ai componenti del cda della Fondazione Carife che Massimo Zanirato, segretario generale della Uil di Ferrara, stigmatizza la decisione di mettere in cassa integrazione straordinaria il personale della Fondazione. Dal 2 settembre quattro dipendenti lavorano 25 ore su 38, mentre è stato assunto invece un dirigente destinato a ricoprire il ruolo di segretario generale, l’avvocato Guido Reggio. Una figura “prevista dallo Statuto della Fondazione” ammette Zanirato, che non nasconde però contemporaneamente “l’imbarazzo provocato dalla decisione”.

“Non è mia intenzione giudicare le competenze dell’avv. Reggio – premette il segretario -, né tantomeno mettere in discussione l’esperienza maturata nell’esercizio in tale ruolo”; ma vorrebbe conoscere la misura dell’impegno giornaliero e settimanale del segretario generale all’interno della Fondazione, posto che negli ultimi anni egli ha svolto contemporaneamente sia l’attività di segretario generale della Fondazione sia quella di segretario del cda della Carife, senza che il doppio incarico abbia causato alcun rallentamento nell’attività della Fondazione Carife”.

Una richiesta volta a “riscontrare l’impatto economico di tale nuova assunzione alle dipendenze della Fondazione in relazione sia ai costi di esercizio sia, più in generale, alla composizione degli oneri complessivi della struttura”. In altre parole, la Uil vuole verificare “tutte le motivazioni oggettive, nonché il contesto economico-finanziario che hanno indotto la richiesta dell’ammortizzatore sociale”.

Richieste di chiarimenti e delucidazioni poste in qualità di segretario generale della Uil. Ma anche nelle vesti di componente dell’organo di indirizzo Zanirato chiede “se non sia il caso di predisporre il documento programmatico previsionale 2014, da far approvare all’organo di indirizzo, con l’azzeramento dei compensi tutti e dei rimborsi spese previsti per gli organi statutari. In tal modo si potrebbe risparmiare alle dipendenti la messa in cassa integrazione a partire dal 2014, anno in cui, come a tutti noto, non vi è certezza della copertura economica relativa allo strumento di integrazione salariale in deroga”.

Il dirigente sindacale richiama la normativa che prevede per gli organi statutari compensi in misura fissa e variabile, spiegando che “i singoli componenti di tali organi possano rinunciarvi, sottolineando in tal modo il valore onorifico dell’incarico loro affidato”. Questo ‘sforzo’ viene chiesto ovviamente a persone che già in virtù della propria professione possono vantare lauti stipendi. Ecco perché “una rinuncia, in un momento delicato come quello attuale, costituirebbe, per l’ente che ha tra i propri scopi “l’utilità sociale…… e la tutela delle categorie più deboli…”, un gesto di significativa importanza, anche per chi ci osserva dall’esterno”.

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