Cronaca
6 Settembre 2013
Già nel pomeriggio segni di anomalia nell’impianto X. I sindacati chiedono chiarezza

Boati nel polo chimico, c’era stata una spia

di Marco Zavagli | 3 min

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(foto di archivio)

(foto di archivio)

Boati al petrolchimico, c’era già stato un ‘avvertimento’. Nel pomeriggio del 3 settembre si erano verificati segnali anomali nell’impianto X di Versalis e si era valutata l’opportunità di fermare la produzione per un immediato intervento. “E invece è arrivato il via libera”. Ne danno notizia le segreterie territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil in un comunicato diffuso questa mattina. Un volantino nel quale i sindacati dei chimici comprendono  la paura iniziale della cittadinanza e la sua “giusta richiesta di risposte”.

 Gli stessi sindacati fanno sapere che, contrariamente a quanto ricordava l’assessore all’ambiente Zadro, quello di martedì è stato il secondo episodio del genere che si è verificato nell’impianto in questione. “Il primo – ricorda Mauro Cavazzini, segretario porvinciale della Filctem – è avvenuto, con minore intensità, ad aprile con un blocco dell’impianto e l’entrata in funzione del sistema di emergenza”.

“Ci aspettiamo come lavoratori e come cittadini – continuano i sindacati – è che i sistemi di sicurezza sono regolarmente intervenuti azionando la torcia di emergenza. che l’azienda si impegni ad attuare tutte le verifiche, le indagini necessarie atte a spiegare quanto avvenuto e che produca in modo altrettanto trasparente soluzioni definitive. Quello che emerge è la necessità, per un impianto comunque datato, di garantire investimenti e piani di manutenzione  che riducano ed evitino questi eventi”. Eventi che, come detto, hanno fatto verifiocare “alcune anomalie nel corso della giornata”. “Davvero era necessario – si chiedono a questo punto Filctem, Femca e Uiltec – spingere la produzione, sottovalutando i segnali di anomalia già manifestati, rimandando uno stop dell’impianto per fare le dovute verifiche? Una multinazionale come Versalis può e deve fare di più proprio perché della ragione della sicurezza ne fa l’emblema e uno dei capisaldi della propria mission così evidenziati all’interno e all’esterno del petrolchimico”.

Alla legittima richiesta dei sindacati si aggiunge così una novità, finora rimasta sconosciuta. Ossia che l’impianto X aveva già lanciato qualche spia anomala poche ore prima dei due ormai famosi scoppi. “Non siamo nelle condizioni di entrare nel merito della decisione di non fermare l’impianto già allora – puntualizza Cavazzini -, aspettiamo che l’istruttoria interna di Versalis sia chiusa. Io però non me la sento di liquidare tutto con ‘state tranquilli non è successo nulla’. È compito nostro richiedere risposte trasparenti e dovere dell’azienda fornirle”.

Cavazzini ricorda inoltre che l’impianto, “pur essendo costruito con tutti i crismi di sicurezza, è anche il più datato” e l’esempio che fornisce è dei più esaustivi: “anche le auto sono dotate di airbag e strumenti sofisticati di sicurezza, ma questo non mi autorizza a tamponare ogni vettura che incontro. I sistemi di emergenza devono funzionare come extrema ratio, in aggiunta al buon funzionamento. Dobbiamo però partire dal buon funzionamento”.

“Chiediamo investimenti – conclude il segretario Filctem – e, nello specifico dell’impianto X, un programma di manutenzione forse più assiduo”.

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