Elenca i suoi successi degli ultimi quattro anni il Tagliani di Porotto, intervenuto alla festa democratica ‘Porotto Insieme’ davanti a una platea di una trentina di persone arrivate al campo sportivo per sentire cosa avesse il sindaco da dire e, soprattutto, per porgli le domande dei cittadini in vista anche della fine delle circoscrizioni prevista per l’anno prossimo e avvicinare così ulteriormente l’amministrazione ai cittadini delle frazioni.
In un monologo di oltre quaranta minuti il primo cittadino estense comincia con un elogio alla città (“Ferrara è una città splendida”) per passare all’analisi della sua economia: “La vita economica è modesta e complicata, poco dinamica, e il mondo imprenditoriale fa fatica ed ai giovani bisogna spiegare la centralità dell’impresa. Abbiamo dimostrato tuttavia che a Ferrara chi vuole fare impresa riceve dall’amministrazione le risposte che servono e in fretta, basti vedere all’apertura di Bricoman e a Berruti, che ha intenzione di accelerare i tempi di perfezionamento dell’acquisizione di un secondo lotto di terreno e che ha assunto un’ottantina di persone in questi anni”.
“Nel 2009 – continua Tagliani – il Comune di Ferrara pagava 18 milioni di euro solo di interessi passivi su debiti; serviva un taglio al debito per evitare la distrazione di fondi dai servizi. In cinque anni abbiamo tagliato ben 50 milioni di euro di debiti, ce ne mancano ancora 11 allo stato attuale. Tagliando il debito abbiamo trovato risorse pari alla riduzione dei trasferimenti dallo Stato centrale, senza il bisogno di ritoccare verso l’alto le aliquote dei tributi comunali”.
Tagliani fa poi il punto sulle “questioni inchiodate” che si sono risolte negli ultimi quattro anni: “In questi anni siamo passati da Cona all’asilo del Salice. L’ospedale di Cona è obiettivamente troppo distante dalla città, ma rende un’immagine totalmente differente rispetto al vecchio Sant’Anna. L’ospedale tuttavia è fatto dai medici, non dai muri, e ora bisogna impegnarsi sulla professionalità, in modo che il polo diventi un punto di riferimento regionale. Se il bacino di utenza non si allarga si rischia infatti un aumento della mobilità passiva”.
Quanto alla metro di superficie, “è inchiodata perché tre imprese nel frattempo sono fallite e quella attuale non sembra che lavori a pieno ritmo. Da domani poi il Salice sarà pieno iniziando ad ospitare anche bambini di Boara; dal prossimo anno di poter accettare altri 60 bambini. Stiamo lavorando per il Mosti, che verrà rifatto. Nessuno ringrazia il terremoto, ma ci ha permesso di mettere mano alle scuole”.
Il sindaco passa poi ai resoconti e ai piani per il futuro: “Quello che facciamo oggi costa tra i quattro e i cinque milioni di euro in meno rispetto a prima, attuando una politica di riduzione dei costi. Anche l’Ermitage è stato tenuto aperto finché lo Stato lo ha rifinanziato, poi non potevamo permetterci di spendere 250mila euro per far studiare trenta ricercatori russi quando il debito dell’unica mostra fatta abbiamo finito di pagarlo due anni fa. Abbiamo fatto passi avanti sul Meis, che negli anni è destinato a diventare un polo di attrazione culturale e turistico. Nonostante le difficoltà non abbiamo fatto passi indietro sui servizi e sul sociale, piuttosto per quest’ultimo settore è aumentata la domanda. Tra la prossima settimana e la primavera avverrà la consegna di 76 alloggi a Barco; nel frattempo la Cassa Depositi e Prestiti investirà insieme ad Acer e altri imprenditori sul Palazzo degli Specchi, che verrà destinato all’housing sociale, e vi sono piani per il rifacimento del Mosti e della chiesa di via Arginone”.
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