Economia e Lavoro
19 Agosto 2013
Per il presidente Ascom Felloni un possibile freno è la tassa di soggiorno. Risponde Maisto

“Ferrara non rinunci al turismo di agosto”

di Ruggero Veronese | 4 min

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admin-ajax (19)Ferrara, nelle giuste condizioni, può puntare sul turismo anche in piena estate. Parola del presidente Ascom Giulio Felloni, secondo cui i cambiamenti in atto nei gusti e nella società possono far scoprire alla città estense una nuova attrattività anche al di fuori dei festival e dei grandi eventi. Quello che conta è che il mondo del commercio e della politica sappiano organizzarsi e creare la giusta accoglienza.

“Il periodo di Ferragosto – spiega il presidente Ascom – è considerato abbastanza piatto per le città d’arte, ma abbiamo visto che Ferrara resta una città molto affascinante e anche negli ultimi giorni, grazie anche alla temperatura piacevole, si sono visti vari gruppi di turisti in centro. Bisognerà però rivedere il discorso dei turni dei ristoranti, perchè le comitive che ci sono fanno fatica a trovare buoni locali aperti”.

E sono in particolare i turisti stranieri quelli su cui punterebbe il presidente Ascom, che non trascura però anche le possibili “gite fuori porta” dalle regioni vicine o dei turisti già presenti sulla riviera emiliana. “Se entriamo in una mentalità europea – afferma Felloni – e meno provinciale, la cosiddetta desertificazione estiva delle città non esiste più. In una zona come la nostra si ha la possibilità di spostarsi ai lidi nel temo libero, ma è anche vero che chi dorme al mare può approfittare di una mezza giornata per venire a vedere i musei o per seguire iniziative. Ben venga quindi l’apertura e la fruibilità dei monumenti durante ferragosto, un ragionamento da far valere anche per i prossimi anni”.

Ma per dare la possibilità ai turisti di “fuggire per un giorno dalla calca dei luoghi di villeggiatura” è necessario per Felloni un grande lavoro di squadra. “È importante che tutto sia collegato. Il turismo fatto solo nella città non ha molto senso: deve essere collegato al mare e alle zone interessanti della provincia. Si possono costruire percorsi eccezionali: dalla mostra del Guercino a Cento, passando per il Castello Estense e arrivando al mare. Valutiamo questo territorio in maniera meno restrittiva e meno legata agli usi tradizionali”.

Un possibile freno al turismo è rappresentato per Felloni dall’imposta di soggiorno, tema che ha sollevato già parecchi dibattiti nel mondo dei commercianti. “Alcuni turisti l’hanno digerita – afferma il presidente Ascom -, altri meno: quando chiamano chiedono informazioni sull’importo, se devono pagare anche i bambini e così via. Soprattutto nel turismo dei bed and breakfast il cliente cerca situazioni di risparmio, e anche una decina di euro al giorno in un nucleo di 4-5 persone può far la differenza. Città come Venezia, Roma o Firenze hanno il problema di gestire i turisti, ma una città come la nostra deve cercare di attirarne il più possibile. Come commercianti ci auguriamo che almeno gli introisti dell’imposta siano utilizzati per finanziare le iniziative turistiche e gli eventi”.

Un discorso a cui risponde direttamente Massimo Maisto, assessore del Comune di Ferrara alla cultura e al turismo: “Abbiamo già chiarito in più occasioni che l’imposta di soggiorno è finalizzata a sostenere il calendario degli eventi, in particolare mostre ai Diamanti che purtroppo, con la crisi di Carife, non godono più di alcun finanziamento privato locale. Sono d’accordo con Felloni sul fatto che sarebbe meglio trovare delle alternative, tant’è che abbiamo fatto appello al mondo privato e per prima all’associazione che lui rappresenta per avere aiuto a trovare risorse in altro modo, partendo dal tema della card, ma abbiamo trovato sempre  porte chiuse”.

Nel commentare l’andamento del turismo estivo Maisto afferma che “dai primi dati si nota un aumento a giugno, ma sappiamo che i dati del 2012 sono stati condizionati dal terremoto. Quello che si vede ad occhio nudo è che c’è un forte aumento di stranieri superiore anche al 10%, in linea anche con Bologna, ma un calo degli italiani, che credo sia diffuso dappertutto”. Per l’assessore uno degli strumenti che sta funzionando meglio è la “MyFE Card”, che permette l’accesso ai musei e alle attrazioni estensi. “Il dato che emerge è che recuperiamo appeal sugli stranieri e l’impressione è che siano sempre più in quelli che organizzano il viaggio autonomamente. Sono i più difficili da intercettare, ma il promuovere la card è sicuramente un’iniziativa che va in questa direzione”.

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