18 Agosto 2013
Un'equipe mette in discussione le scoperte del ferrarese, che risponde sottolineando le differenze metodologiche

Metodo Zamboni, i dubbi dal Canada

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Granchio blu, oltre 3 milioni di euro alle imprese della pesca

Oltre 3,1 milioni di euro di indennizzi già liquidati a 282 imprese della pesca e dell’acquacoltura per i danni causati dall’emergenza granchi blu nel 2023. Si tratta dei fondi stanziati dal commissario straordinario nominato dal Governo e delle risorse erogate dal Masaf riferiti ai danni da mancata produzione

Due etti di cocaina nella borraccia, 28enne in manette

Una serata qualunque, quella di venerdì scorso, si è trasformata in una vera e propria operazione antidroga grazie all'occhio attento di un carabiniere libero dal servizio. È bastato un comportamento sospetto alla guida per innescare una catena di eventi che ha portato all'arresto di un 28enne, trovato con 200 grammi di cocaina

Gioielli rubati attraversano il mare, denunciata ricettatrice sarda in trasferta

Una scia di furti durata due anni, tra Sardegna ed Emilia, con un bottino che ha attraversato il mare per finire nelle mani di una donna residente in provincia di Oristano ma "operativa" anche nel Ferrarese. È qui, infatti, tra Ferrara e Comacchio, che i carabinieri di Copparo hanno rintracciato parte della refurtiva e ricostruito l'ultima tappa della sua attività illecita

Noleggio abusivo ai lidi: 61enne fermato con 8 ragazzi a bordo

Otto ragazzi a bordo, tutti diretti ai lidi. Biglietto pagato. Tragitto (quasi) compiuto. Il problema è che chi li trasportava non aveva la licenza per farlo. Le pattuglie della Polizia Stradale di Codigoro hanno fermato giovedì scorso nei giorni scorsi un’auto condotta da un 61enne

admin-ajax (8)Botta e risposta ad alto livello accademico tra i professori Paolo Zamboni e Mirko Tessari dell’Università di Ferrara e Ian Rodger, professore emerito di medicina in Canada alla Michael G. DeGroote School of Medicine. Uno studio condotto dall’equipe di Rodger e pubblicato sulla testata scientifica Plos One dimostrerebbe infatti l’invalidità del famoso “metodo Zamboni” per la cura della sclerosi multipla, ma le ricerche condotte non convincono i due accademici ferraresi, che sullo stesso sito inviano una risposta in cui sottolineano le lacune metodologiche presenti, a loro avviso, nella ricerca pubblicata.

Proprio in Canada Zamboni ha trovato in passato un pubblico attento alle sue teorie, tanto che nel 2011 il governo ha finanziato una sperimentazione clinica del suo metodo – pur facendo un parziale passo indietro l’anno successivo, negando le risorse per la fase di trattamento -, che vede un legame diretto tra la sclerosi multipla e la insufficienza venosa cerebrospinale cronica e suggerisce una “riapertura” dei vasi sanguigni bloccati per contrastare il processo neurodegenerativo. Un’idea che secondo Rodger sarebbe stata confutata dai propri studi, in cui ha studiato 100 pazienti affetti dal grave morbo, confrontandoli con altrettanti campioni “sani”, senza rilevare anomalie nelle vene giugulari interne, nelle vene vertebrali o nelle vene cerebrali profonde. Nel team di ricerca a cui si è affidato Rodger erano presenti anche un radiologo e due tecnici che avevano seguito un periodo di training sulla tecnica Zamboni presso il l’Università di Ferrara

Ma la scoperta canadese sarebbe ” frutto, secondo Zamboni e Tessari, di almeno tre errori metodologici durante lo studio. I due italiani spiegano di “aver letto con interesse” la ricerca canadese, i cui risultati tuttavia “sono esattamente agli antipodi di quello che noi abbiamo trovato, in quanto non sono stati in grado di dimostrare alcuna anomalia del flusso venoso nei pazienti con SM studiati sia con l’ECD che con la MRV”, per poi entrare nel dettaglio del perchè “la metodologia adottata dagli autori può portare ad una così forte discrepanza nel confrontare i risultati”.

La spiegazione completa – di natura estremamente tecnica – è consultabile al link riportato poco sopra, ma in sostanza si parla di tre aspetti fondamentali. Il primo riguarda il mancato utilizzo da parte di Rodgers della “nuova metodologia raccomandata da un consenso internazionale per migliorare la riproducibilità del protocollo ECD”, concordata nel 2011 da sette società scientifiche. Zamboni e Tessari scrivono poi di “essere rimasti colpiti dall’assenza di qualsiasi analisi in M-mode”, una tecnica definita “indispensabile per individuare gli ostacoli endoluminali e le valvole mobili e fisse, che rappresentano la maggioranza delle anomalie venose della Ccsvi (insufficienza venosa cerebrospinale cronica, ndr)”. L’ultimo punto riguarda “la metodologia di Mrv”, e i due accademici affermano “di essere stati nuovamente sorpresi dal focus delle indagini nella regione superiore e mediana del collo”, dove l’equipe canadese non ha rilevato grosse differenze tra i campioni sani e quelli colpiti da sclerosi. “Al contrario – affermano i ferraresi –  numerosi report hanno misurato significative limitazione della portata del flusso giugulare, flusso aumentato attraverso le collaterali, e stenosi extraluminali nella parte inferiore del collo, esattamente dove Rodger e gli altri non hanno effettuato alcuna valutazione”.

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com