Comacchio. Nel 2013, in occasione del Bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi (10 ottobre 1813-2013), particolare attenzione sarà rivolta alla produzione lirica del Maestro. La sua multiforme personalità è però interessantissima anche per molti altri aspetti, meno indagati e conosciuti: su tutti la sua attività di imprenditore agricolo, insieme alle sue iniziative di benefattore e alle vicende che lo implicano nella storia del Risorgimento e che legano Giuseppe Verdi, genio che appartiene all’umanità intera, alla sua terra.
La compagnia teatrale Babelia&C. – Progetti Culturali di Roberta Biagiarelli e l’associazione culturale Le Terre Traverse, che mette in rete 15 aziende agricole tra Piacenza e Parma, ci propongono questo lato inedito del maestro nello spettacolo “L’Altra Opera, Giuseppe Verdi agricoltore”, di e con Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani, per la drammaturgia di Renata M. Molinari. Lo spettacolo ha debuttato il 4 agosto a Rimini, ore 21, in Piazza Cavour ed è il filo conduttore dell’edizione 2013 della rassegna “Emilia Romagna è un Mare di Sapori”, che porterà lo spettacolo a Comacchio sabato 17 agosto, alle ore 21 nell’arena di Palazzo Bellini.
I due attori Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani guidano il pubblico alla scoperta dell’Altra Opera di Giuseppe Verdi quella che lo vede impegnato, per tutta la vita, in una intensa attività agricola. Dal suo essere e definirsi “paesano delle Roncole”, Verdi si fa proprietario terriero: innovatore e testimone delle sorti dell’Italia Unita legate allo sviluppo dell’agricoltura. Lo scopriamo custode geloso del proprio giardino e degli animali, attento osservatore delle condizioni di vita dei contadini, meticoloso amministratore.
Verdi, indiscusso architetto della pagina musicale e della sua resa scenica, è anche l’unico e vero architetto della casa dove vive con l’amata Giuseppina Strepponi ed è “creatore” delle sue terre, in tutti i sensi. Nella sua attività di imprenditore agricolo, commissiona lavori, segue personalmente i piani di irrigazione, le macchine per realizzarli e la cura del bestiame. Più di duecento operai sono impegnati nella fabbrica e nel risanamento di cascine. “Sono lavori inutili per me – dirà il maestro – perché queste fabbriche non faranno che i fondi mi diano un centesimo più di rendita; ma tanto tanto, la gente guadagna, e nel mio villaggio la gente non emigra”. Ed eccolo, l’uomo maturo, in un continuo andirivieni fra i due territori della sua creazione: quello teatrale e quello agricolo: Teatro alla Scala di Milano, Teatro la Fenice, Roma, Napoli, Parigi, Pietroburgo, Il Cairo. E intanto compra poderi – il Pulgaro, Castellazzo, il Cornocchio, Scandolara, fino a possedere 1.220 ettari di terra.
Molte sono le testimonianze che Roberta Biagiarelli e Sandro Fabiani ci propongono: frammenti di lettere, ricostruzioni di biografi, interpretazioni di studiosi e – perché no? – fantasie di ‘devoti’. Tutto ciò si può trovare nei libri, certo, ma anche nell’immaginario popolare e, soprattutto, tracce vitali sono ancora leggibili nel territorio abitato e trasformato da Giuseppe Verdi: ed è qui che i due attori si mettono in viaggio, incontrando persone ed evocando personaggi da intrecciare in un ideale libretto d’opera dove si mescolano fatti ed emozioni. Questo omaggio teatrale all’Altra Opera di Giuseppe Verdi è volto a valorizzare l’architettura immateriale umana scritta, come fosse uno spartito musicale, sulla terra, e alla quale il Maestro lavorò incessantemente per tutta la vita.
Lo spettacolo “L’Altra Opera, Giuseppe Verdi agricoltore” è prodotto da Babelia&C. e dall’associazione culturale Le Terre Traverse, in residenza creativa presso La Corte Ospitale di Rubiera, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, la collaborazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano e con il patrocinio di Federculture. Collaborazione artistica Massimiliano Speziani, consulenza biografica Prof. Corrado Mingardi, consulenza musicale Dottor Giuseppe Martini, consulenza agricola Franco Sprega, disegno luci Giovanni Garbo, musicista Daniele Rossi.
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