
Daniele Volpe
E’ una delle iniziative che proporrà la 4° edizione dell’ “Eire, festa internazionale di musica irlandese” che si svolgerà a Bondeno (Fe) dal 23 al 25 agosto, rassegna internazionale che vanta il patrocinio dell’ambasciata e la presenza di ben 20.000 spettatori oltre ai maggiori musicisti del genere.
Nella mattinata del 25 agosto nell’ambito dell’ “Eire, festa internazionale di musica irlandese”, si terrà alle ore 11 presso la “Casa società operaia” di Bondeno un incontro sul tema “La danza irlandese nella riabilitazione della malattia di Parkinson” tenuto dal Dott. Daniele Volpe, dirigente medico responsabile dell’ Uos di Neuroriabilitazione dell’ospedale “S. Raffaele Arcangelo” Fatebenefratelli di Venezia.
Il dottor Volpe è noto per il suo studio sulla danza irlandese per combattere il Parkinson, ricerca condotta su ben 1000 pazienti che è stata illustrata anche a Dublino. Durante la Conferenza nazionale dei pazienti, tenutasi al Convention National Centre di Dublino ha infatti potuto spiegare i risultati del suo studio ai 5.000 delegati, tra cui alcuni dei maggiori esperti di disordini del movimento e leader a livello mondiale. Ricerca che è stata pubblicata anche sulla rivista specailizzata “Bmc geriatrics”, l’imprimatur scientifico del suo studio.
La musica fin dall’antichità è stata utilizzata ai fini terapeutici-educativi arrivandoa d oggi ad essere passata da un modello di scienza sociale ad un modello di Neuroscienze facendo diventare la Musicoterapia una sezione speciale della riabilitazione riconosciuta dalla Federazione mondiale di Neurologia, utilizzata nella riabilitazione di numerose malattie neurologiche.
Tra le varie componenti della musica in riabilitazione viene utilizzato maggiormente il ritmo che permette di circuire le vie neuronali mal funzionanti in tale patologia del sistema nervoso extrapiramidale permettendo in tal modo di superare i disturbi del cammino tipici, quali ad esempio il freezing (congelamento dei piedi a terra) prima di partire o durante i cambi di direzione. Strettamente connessa alla musica è la danza: studi preliminari condotti su persone con la malattia di Parkinson hanno dimostrato che la danza può essere associata ad un miglioramento della mobilità, dell’equilibrio e della qualità della vita.
La scelta dell’irish dance è stata motivata dal fatto che trattasi di una danza popolare molto diffusa nel mondo, possiede un potente stimolo acustico ritmico, rafforza la stabilità nell’esecuzione in coppia, è relativamente semplice da imparare e, risultando gradevole e gioiosa, ha un alto valore sociale.
Presso l’ospedale “S. Raffaele Arcangelo” Fatebenefratelli di Venezia inoltre è stato avviato un progetto di ricerca sull’utilizzo della danza irlandese nella riabilitazione della malattia di Parkinson, sono stati reclutati 24 pazienti ad uno stadio lieve-moderato ma anche le loro famiglie.
Il gruppo di danza irlandese ha evidenziato un significativo miglioramento della mobilità, dell’equilibrio, dei disturbi del cammino (Fog) e della qualità della vita rispetto al gruppo di fisioterapia dimostrando che tale intervento riabilitativo risulta essere efficace, sicuro e socialmente coinvolgente garantendo in tal modo una aderenza alla terapia riabilitativa altrimenti non garantita con la tradizionale fisioterapia in palestra alquanto noiosa e poco divertente.
Tale studio pilota di ricerca sull’Irish set dancing nella malattia di Parkinson ha dato l’avvio ad uno studio di ricerca internazionale che vede coinvolte, oltre all’Ospedale S. Raffaele Fatebenefratelli di Venezia, l’Università di Melbourne e L’Università di Limerick.
In conclusione la musica e la danza, se scientificamente impostate, sembrano rappresentare un interessante intervento riabilitativo nelle persone con M. di Parkinson con un significativo riverbero sulla qualità della vita, la quale rimane il più importante obiettivo per chi si interessa di neuroriabilitazione in questa complessa malattia neurologica.
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