di Federica Pezzoli
Dedicata al tema del lavoro nelle sue varie declinazioni l’undicesima edizione della Maratona di lettura della Biblioteca Bassani di Barco, organizzata in collaborazione con il Servizio Biblioteche e Archivi del Comune di Ferrara e con il sostegno di Circoscrizione 3 e dell’Associazione Amici della Biblioteca Ariostea.
L’ormai tradizionale appuntamento di mezza estate nell’auditorium di via Grasoli si è tenuto giovedì 8 agosto, proprio il giorno dell’anniversario della tragedia di Marcinelle nel 1956 in Belgio, in cui morirono 262 minatori di cui 136 italiani. E Liber Labor – Letture del lavoro si è aperta proprio con un brano sulle cosiddette ‘morti bianche’: Tanto si doveva, tratto da Lavoro da morire. Racconti di un’Italia sfruttata.
La parola quindi è passata al rappresentante del Servizio Biblioteche e Archivi, che ha scelto un brano di Giorgio Bassani, un inedito recitato dall’autore stesso in una trasmissione RAI nel 1951: Lavoro da ciabattino. Poi, per tutta la giornata, si sono alternati brani tratti da grandi classici, come La fisiologia dell’impiegato di Honoré de Balzac o Vita Activa di Hannah Arendt, oppure da pamphlet contemporanei, come Non uccidete il futuro dei giovani di don Andrea Gallo, o ancora testimonianze biografiche scritte dagli stessi partecipanti.
Non sono mancati poesie e testi in dialetto, come nel caso delle vicissitudini di Pinocchio nell’Isola delle Api industriose, narrate in veneziano, bolognese e ferrarese. Presenti e lettrici anche Silvia Trombetta del Centro per l’impiego di Ferrara, che ha proposto un brano sulle condizioni di lavoro nell’industria tessile cinese, e Fiorenza Bonazzi dell’Istituto di Storia Contemporanea con estratti sul lavoro di diverse epoche storiche, da Esiodo a Michelangelo a Josè Saramago. Unico denominatore comune per tutti: il desiderio di condividere con altri le emozioni evocate da una pagina o magari trovarne diverse tra le proposte di altri lettori.
Nel pomeriggio c’è stato spazio anche per i canti dei volontari dell’associazione Cies-Voci del silenzio e del Coro delle Mondine di Porporana. La chiusura della maratona Liber Labor è stata affidata a due brevi performance dell’attore Fabrizio Bonora.
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