La Fondazione Carife ha comunicato ufficialmente la richiesta di attivare la cassa integrazione straordinaria in deroga per i propri dipendenti, quattro in tutto. “Ci chiedono di partire ai primi di settembre – riferisce il segretario Uiltucs, Giorgio Zattoni – ma la cosa mi lascia perplesso. Loro parlano di stato di crisi strutturale, ma francamente ho visto situazioni assai più critiche di questa”.
Ad ogni modo la Fondazione Carife ne parlerà proprio con i sindacati (anzi con il sindacato, dato che tutti i dipendenti sono iscritti alla Uil) il prossimo 8 agosto, nel corso di un incontro già programmato presso la sede di Unindustria a Ferrara. Una decisione, quella assunta dalla Fondazione Carife, in qualche modo legata alle vicende della Cassa che finiscono per influire negativamente anche sui conti di Palazzo Crema. “E’ vero che una parte dei guadagni si è ridotta – aggiunge Zattoni – ma è anche vero che aziende in crisi con una liquidità ai livelli della Fondazione Carife ne ho viste poche. Ascolterò quindi con curiosità le motivazioni. Se diranno che, vista la situazione generale, è arrivato il momento di mettersi temporaneamente a dieta, ci può stare. Altro discorso invece se i problemi sono più profondi. Da parte mia cercherò comunque di portare la Fondazione a contenere l’applicazione della Cigs ai minimi termini”.
Il problema infatti è che, mentre con la cassa integrazione ordinaria si effettua solo una riduzione oraria, in quella straordinaria in deroga “è possibile lasciare a casa anche per un mese i lavoratori, ai quali è stato applicato il contratto del terziario”. “Voglio capire – conclude Zattoni – di quante ore si vuole ridurre. Qui, peraltro, stiamo parlando di personale con competenze specifiche e particolari, non facilmente sostituibili”.
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