Politica
12 Luglio 2013
Ferraresi, deputato 5 Stelle, deposita un'interrogazione per chiedere lo stop ai finanziamenti delle centrali

I contributi agricoli ostaggio delle biomasse

di Redazione | 3 min

admin-ajax (6)“Il proliferare di impianti elettrici alimentati a biomasse, sia che si tratti di biogas, ma ancor peggio quando sono dei veri e propri inceneritori, sta diventando un vero e proprio pericolo per l’ambiente”. Ne è convinto il parlamentare centese Vittorio Ferraresi, eletto col Movimento 5 Stelle, che assieme ad altri deputati (Lupo, Bernini, Benedetti, Gagnarli, Gallinella, L’Abbate e Parentela) ha presentato un’interrogazione alla Commissione Agricoltura della Camera “per dire – spiega Ferraresi – che la centrale elettrica a biomassa di Finale Emilia non può e non deve essere finanziata. Si chiede, ai ministri delle Politiche agricole, dell’Economia e delle Finanze ed a quello per gli Affari europei, di intervenire perché le autorizzazioni, rilasciate a Domus Energia/CoProB, siano revocate”.

L’allarme lanciato dai parlamentari a 5 Stelle deriva da alcune considerazioni sugli effetti dannosi degli elementi che vengono immessi nel terreno durante le fasi di preparazione delle biomasse: “I fenoli presenti nel digestato – affermano i “grillini” alla Camera -, distribuiti al suolo rappresentano un rischio per la salute e le produzioni agricole, polveri sottili, biossidi di azoto, metalli pesanti, diossina, sono solo alcuni dei veleni che questi impianti immettono nell’ambiente, sia direttamente che attraverso il traffico indotto per la loro alimentazione. Finale Emilia, San Pietro in Casale, Russi, Ostellato, Pontelagoscuro sono tra i paesi della regione che hanno visto la chiusura degli zuccherifici e che ora vedono le aziende ex saccarifere, abituate ai sussidi ed agli incentivi pubblici, buttarsi sulla produzione elettrica da biomassa”.

Una scelta che secondo Ferraresi rappresenterebbe “un uso distorto delle risorse europee, concesse per la ristrutturazione del settore bieticolo saccarifero dopo la riforma del 2006, in quanto risorse del settore agricolo, destinate alla nascita ed allo sviluppo di coltivazioni sostitutive delle barbabietole e renumerative per gli agricoltori”. La situazione che si è venuta a creare porterebbe quindi a migliaia di ettari di terreno coltivati a sorgo e cereali che verrebbero poi “bruciati” in un inceneritore a bassa resa energetica. “Una condizione poco conveniente soprattutto per gli agricoltori – aggiunge Ferraresi – e in cui a guadagnare è solo chi riceve il denaro pubblico sia per costruire la centrale che, successivamente, sotto forma di sussidi per l’energia elettrica prodotta. In questo modo non viene rispettato l’ obiettivo imprescindibile dei finanziamenti europei, quello cioè dello sviluppo rurale nella regione interessata dalla dismissione della produzione”.

La situazione si aggraverebbe se, come affermano i parlamentari a 5 Stelle, “in fretta e furia, vista la scadenza ultima per l’inizio dei lavori della centrale, è spuntato un finto accordo di filiera. Le associazioni agricole, Confagricoltura, Cia e Copagri, si sono prestate a coprire il gioco della CoProB,, per nascondere l’assenza di un vero accordo o di un contratto quadro, che può essere sottoscritto solo ed esclusivamente da agricoltori e da Organizzazioni di produttori che ad oggi non esistono. La centrale elettrica, che non è altro che un banale e nocivo inceneritore, è ormai certo che brucerà in prevalenza biomasse di scarto e rifiuti: balle di paglia, stocchi di mais, potature di ogni tipo e le canne di pulizia dei fossi. Nessuno sviluppo di nuove produzioni agricole”.

Una situazione che per i neoeletti deputati rappresenta l’ennesimo caso di spreco di risorse pubbliche: “Pensiamo che si sia in presenza di uno di quei classici casi in cui si utilizza denaro pubblico, che dovrebbe servire a creare sviluppo per un intero territorio, ad esclusivo scopo privato. Siamo di fronte ad uno stravolgimento degli obiettivi e delle finalità dei Piani di riconversione, sia europei che nazionali, e per questo chiediamo ora ai Ministri, ma successivamente lo faremo in ogni altra sede opportuna, che questo progetto sia rigettato, le autorizzazioni ritirate, i contributi ed i sussidi non concessi”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com