Cronaca
11 Luglio 2013

Consulenza sanitaria a Villa Albertina

di Redazione | 2 min

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villa albertinaMartedì 9 luglio alle ore 20.30 presso il Dormitorio “Villa Albertina”  si è svolto l’incontro di  presentazione di un nuovo servizio offerto dall’Associazione Viale K. Si tratta dell’allestimento, all’interno dello stesso dormitorio di uno spazio dedicato alle esigenze e problematiche sanitarie espresse dai propri ospiti per tutelare il diritto alla salute anche nei confronti dei più poveri della città.

Negli ultimi tempi il numero delle persone accolte non è affatto calato. Infatti dagli ultimi dati a disposizione risulta che durante l’anno 2012 siano state accolte 348 persone tra cui 273 uomini e 75 donne, molti dei quali con problematiche – più o meno gravi – derivanti dalla vita di strada o comunque da situazioni di solitudine. Alcuni ospiti sono stati accolti a seguito di dimissione dall’ospedale, ma privi di alloggio o aiuto da parte di parenti o amici.

La necessità di offrire un servizio di consulenza sanitaria nasce nel constatare la seria difficoltà di alcuni ospiti – sia italiani che immigrati – a comprendere il proprio stato di salute e di poterne quindi gestire la cura. Le problematiche hanno una casistica molto varia: dal capire i meccanismi di accesso alla sanità e alle opportunità rispetto agli interventi di profilassi, alla difficoltà nel comprendere la diagnosi redatta con scrupoloso linguaggio “scientifico”.

In questo modo si risponde concretamente a queste legittime esigenze offrendo un servizio di consulenza sanitaria grazie anche alla disponibilità –  a titolo di volontariato  – del dottor Mauro Benea che due volte alla settimana (martedì e venerdì dalle 16.30 in poi) sarà presente nello spazio allestito all’interno del dormitorio. La consulenza sanitaria va intesa con funzioni di mediazione e orientamento e non ha l’intenzione di sostituirsi alle strutture e alle figure sanitarie già presenti sul territorio. Non si vogliono creare doppioni o sovrapposizioni ma l’obiettivo è quello di facilitare l’accesso e l’iter delle cure sanitarie e soprattutto di creare una “cultura della salute” nei confronti dei più poveri attraverso un atteggiamento empatico e familiare che dedichi il tempo e la passione necessaria.

In futuro, a seguito di un primo periodo di sperimentazione (circa 2 mesi), verrà valutata la possibilità di estendere il servizio anche a persone che non necessariamente siano ospiti dell’Associazione Viale K. “E’ importante per noi – commenta di direttore Raffaele Rinaldi – aver aggiunto un nuovo tassello nel complesso quadro della tutela dei diritti dei più poveri, in quanto contribuisce concretamente alla mission dell’Associazione: il contrasto alle forme di povertà”.

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