Quella del Barco sarà l’ultima festa provinciale che Paolo Calvano inaugurerà. Con Stefano Bonaccini proiettato verso la poltrona di sindaco di Modena, per l’ex sindaco di Ostellato – a confermare le indiscrezioni lanciate quasi un anno fa da Estense.com (leggi) – si spalancano le porte della segreteria regionale del Partito democratico. A questo punto in Viale Krasnodar si cerca già il successore per occupare la regia provinciale del Pd di Ferrara.
Al momento, in vista del congresso ancora da fissare per l’autunno, sono diversi i nomi che girano. O che sono girati ma tornati al mittente dopo un cortese ‘no grazie’. A cominciare da quello che dovrebbe essere l’erede naturale di Calvano, Simone Merli, attuale segretario comunale. A mettere un grosso punto interrogativo su questa possibilità è il fatto che in città Merli non raccoglie un consenso unanime e sarebbe inviso anche a un paio di big del partito. A questo si aggiunge l’impegno lavorativo che ultimamente gli rende arduo anche smaltire le ‘pratiche’ di capogruppo in consiglio comunale.
Oltre a Merli la rosa dei nomi ruota attorno a un unico gambo: la necessità di mettere d’accordo le anime del partito e riuscire a bilanciare le esigenze di rappresentatività del capoluogo con quelle dei comuni della provincia. Ecco allora che è spuntato, ma subito reciso, il nome di Dario Bernardi, giovane segretario e capogruppo a Portomaggiore. Una figura che piace sia al segretario uscente che a gran parte del forese. Ma qui è il diretto interessato a preferire la sua professione di ricercatore universitario piuttosto che un incarico politico che lo costringerebbe a trascurare la prima.
Sulla punta di molte lingue è finito Luigi Vitellio. Ma il responsabile organizzativo del partito risulta prezioso nel suo attuale ruolo e, secondo alcuni, rischierebbe di essere un uomo di divisione, cosa che Calvano vorrebbe evitare per mantenere compatto il partito dopo la sua partenza.
Le sorprese potrebbero essere allora Sergio Guglielmini, capogruppo in consiglio provinciale, e Simone Tassinari, capogruppo della civica di centrosinistra Progetto Aperto di Sant’Agostino, renziano convinto e benvisto da più parti. In questo caso il classico proverbio dei due litiganti (città e Basso ferrarese) potrebbe favorire il terzo contendente.
Non entrano invece nel totocandidati Marcella Zappaterra, presidente “congelata” (sua la battuta) della Provincia di Ferrara. Già segretaria provinciale prima della corsa al Castello, potrebbe vedersi aprire le porte di un assessorato in una futura giunta di centrosinistra in Regione, visto che Patrizio Bianchi difficilmente farà il bis e il sottosegretario alla presidenza Alfredo Bertelli è prossimo alla pensione.
Chi sembra destinato a via Aldo Moro, questa volta come consigliere, è anche Massimo Maisto. L’attuale assessore potrebbe iniziare da vicesindaco nel Tagliani-bis per poi entrare in Regione come consigliere, ripercorrendo la strada che fece proprio Tagliani nel 2005.
Nemmeno Aldo Modonesi dovrebbe essere della partita segreteria. Per il tre volte assessore si vocifera di un possibile ruolo in un’azienda partecipata di Ferrara.