Mentre a Ferrara tiene banco la questione del commissariamento straordinario della Cassa di Risparmio di Ferrara (ieri le azioni erano scese a 7,98 euro), a Milano si sta per concludere un’altra vicenda legata a Carife. Quella sui rapporti tra la Cassa e il gruppo milanese dei fratelli Siano.
Il pm Gaetano Ruta ha chiuso la propria requisitoria con la richiesta di tre anni e mezzo per l’ex direttore generale Gennaro Murolo per truffa. Il processo riguarda la vicenda Santa Monica e MiLuce, con il maxi investimento dell’istituto di credito ferrarese nel fondo immobiliare Calatrava, gestito da Vegagest Immobiliare (partecipata al 100% da Vegagest Sgr, il cui azionista di riferimento, con oltre il 30% delle quote era proprio Carife). Il fondo si proponeva di realizzare entro la metà del 2011 la costruzione del complesso immobiliare MiLuce, nei pressi della stazione centrale di Milano. Parti lese nel processo sono Massimo Severoni (presidente di Fgs Italia) e Bernardo Botti (procuratore di Finance Solution). Secondo la ricostruzione della procura ambrosiana, nell’aprile del 2009 i Siano contattano Severoni per far entrare Fsg nel fondo Calatrava, dietro la ingannevole rappresentazione di aderire a una iniziativa economicamente vantaggiosa. Secondo Severoni, infatti, il Gruppo Siano e alcuni funzionari di Carife, in sede di trattativa, fornirono “incomplete ed errate informazioni” che spinse la società a investire nel fondo 3 milioni e 700mila euro. L’operazione si rivelò fallimentare e l’investimento di Fsg perse di validità subendo in tre anni un forte deprezzamento.
Oltre a quella di Murolo, il pubblico ministero ha chiesto la condanna di altri sette imputati: sei anni per gli imprenditori campani Dante e Luigi Siano, quattro anni e mezzo per i fratelli Aldo e Giorgio Magnoni (gruppo Sopaf), quattro anni e mezzo per Sandro Bordigoni (della Navir), quattro anni per Mirko Leo e due anni per Nadia Mangiarotti, entrambi della Commerfin, società riconducibile ai fratelli Siano.
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