Di Cassandre non ce ne sono mai abbastanza quando si parla di tagli agli enti locali. E, nonostante le più nefaste previsioni e le più prudenziali accortezze, sulle casse del comune di Ferrara arriva un altro colpo di mannaia. La scure è il dato definitivo sui trasferimenti statali dell’anno 2012. Che, in teoria, doveva essere comunicato entro il 28 febbraio 2013. Già qui c’è la prima stranezza italica, come sottolinea chi con quei trasferimenti dovrà fare i conti, l’assessore al bilancio Luigi Marattin: “in genere i dati sui soldi di un anno te li dicono prima, non l’anno dopo”. E invece i comuni sono stati obbligati a chiudere i consuntivi 2012 (obbligatoriamente entro il 30 aprile) con stime presunte su quello che il governo avrebbe fatto.
Nello specifico, Ferrara in fase di consuntivo 2012 aveva prudenzialmente stimato circa 880.000 euro in meno rispetto a quanto il governo ci aveva detto che ci avrebbe dato. E invece i tagli vanno anche al di là della più pessimistica cautela. Dai dati ufficiali diffusi sul Portale del Federalismo Fiscale si apprende che, qui prosegue Marattin, fresco di lettura, “il governo taglierà un milione di euro in più (per la precisione 994.897 euro) rispetto a quanto avrebbe dovuto fare, considerando quello che abbiamo effettivamente incassato con l’Imu nel 2012”. Tutto ciò si evince dall’art. 9, comma 6 bis del decreto legge 74 del 2012.
“Fortunatamente, ca’ nisciun e’ fess” sbotta l’assessore, tradendo le sue origine partenopee, per dire che “conoscendo i nostri polli, in fase di consuntivo 2012 abbiamo prudenzialmente stimato circa 880.000 euro in meno rispetto a quanto il governo ci aveva detto che ci avrebbe dato. E così, oggi abbiamo “solo” una sorpresa negativa di circa 120.000 euro”. Ma c’è poco da essere lieti. Quella cifra, posata sulle spalle già provate del bilancio comunale, non avrà certo il peso di una piuma.
“Per dare un’idea della grandezza – conferma Marattin -, e quindi tradurre in cose concrete quelli che sembrano solo numeri, è la cifra che, con mille fatiche, abbiamo reperito in bilancio per permettere la realizzazione anche quest’anno dei Cre. Ma tale sorpresa sarebbe stata di un milione di euro, se ci fossimo fidati dei numeri precedenti e avessimo iscritto a bilancio l’intera somma che il governo aveva promesso”.
Quindi, se il Comune ha racimolato con l’Imu 2012 circa 14 milioni di euro, lo Stato taglia trasferimenti per 15 milioni. In sostanza, se il Comune di Ferrara non avesse accantonato una cospicua cifra già in sede di consuntivo, la sorpresa finale sarebbe stata di un milione di euro. A tanto ammonta il taglio di trasferimenti in più rispetto quanto assicurato fino a ieri. “Ne hanno fatta un’altra delle loro – allarga le braccia l’assessore -. Non saprei esattamente quali parole utilizzare per commentare l’ennesimo episodio. Un governo che ti promette una cifra, poi non te la dà. Un governo che ti dice “vediamo quanto hai incassato dall’Imu, e ti taglio la stessa cifra in termini di trasferimenti”, poi invece ti taglia un milione in più, senza spiegazioni. Andiamo avanti”.
Tutto nasce in fase di conversione del decreto “sblocca-debiti-della P.A.”, con il quale due giorni fa il Senato ha ripristinato la possibilità per gli enti locali di utilizzare nella parte corrente del bilancio fino al 75% degli oneri di urbanizzazione (“una possibilità – sottolinea l’assessore – che era stata originariamente abolita per l’anno 2013, per consentire che gli oneri, come naturale che sia, fossero destinati a spese di investimento e non al mantenimento della parte corrente)”. Chiaro quindi il disegno, secondo Marattin: “Per compensare (in minima parte, dato l’importo ormai esiguo dell’incasso da oneri) i Comuni dei soprusi ai quali sono sottoposti da anni, invece di redistribuire in modo equo lo sforzo fiscale tra Stato ed enti locali, invece di semplificare i vincoli, ci si limita a ri-consentire una possibilità vecchia e sbagliata, quale quella di cambiare destinazione agli oneri e quindi utilizzarli per la parte corrente del bilancio invece che per la realizzazione dei necessari investimenti pubblici. Per “rimediare” ad un errore, quindi, se ne commette uno ancor più grosso. Per la cronaca, il Comune di Ferrara già nel 2012 (prima quindi del divieto governativo) aveva scelto di destinare gli oneri di urbanizzazione agli investimenti. E ora, nonostante tutto, confermiamo questa scelta per il 2013”.
La critica che Marattin rivolge al governo centrale è trasversale: “da destra sinistra, passando per il centro, continuiamo ad assistere a un agire in spregio delle autonomie locali, considerate l’ultima ruota del carro”. Eppure proprio dal Pd si era levato il grido di soddisfazione nel vedere due sindaci, espressione dei territori, entrare nella compagine governativa di Letta. “Allora la prossima volta proveremo con tre…”.
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