Ammontano a 17,6 milioni di euro le richieste presentate dai creditori dopo la mancata iscrizione della Spal Srl di Joe Tacopina al campionato di Serie C. Il dato viene riportato dal progetto di stato passivo dei creditori e dei rivendicanti che - lunedì scorso, 1 dicembre - è stato depositato in tribunale a Ferrara dal commercialista Aristide Pincelli
La commissione Territorio e Ambiente della Regione Emilia-Romagna, presieduta da Paolo Burani, ha dato parere favorevole al programma di finanziamento degli interventi di dragaggio nei canali e nei fiumi della provincia di Ferrara per il triennio 2025-2027
Il Castello Estense rimarrà aperto al pubblico fino a giugno 2026 mentre entro dicembre dovrebbe arrivare il verdetto della commissione giudicatrice che esaminerà le proposte per i lavori di restauro arrivate da numerose aziende
I consiglieri comunali della Lista Civica Anselmo, Leonardo Fiorentini, Arianna Poli e Fabio Anselmo, hanno depositato in Consiglio comunale l’ordine del giorno “Ferrara per la pace in Sudan. Solidarietà alla popolazione civile, sostegno al cessate il fuoco e alla protezione umanitaria”
Tper ha presentando il bilancio integrato 2024 parlando non solo di numeri ma anche di obiettivi
Hanno chiesto il rito abbreviato i tre dipendenti Amsefc scoperti a depredare le tombe. Il caso esplose lo scorso dicembre, quando al termine dell’operazione della squadra mobile di Ferrara, denominata “The Jackal”, lo sciacallo, tre addetti alle sepolture e riesumazioni finirono indagati con l’accusa di peculato (vai all’articolo).
Secondo le indagini ora in mano alla pm Barbara Cavallo della procura di Ferrara, i tre imputati (Mario Iannucci, 44 anni, Gianni Turatti, 42, e Andrea Cavallini, 50) ripulivano i cadaveri delle cose preziose che i parenti avevano lasciato nella bara per poi rivenderli nei vari compro-oro disseminati in città. E proprio la coincidenza tra lavori nei cimiteri e le date delle compravendite nei negozi avevano fatto insospettire gli inquirenti.
Tutto era partito da alcuni controlli della polizia amministrativa nei negozi in questione. Semplici controlli di routine dai quali però erano emerse delle particolarità: nei registri si vedeva come alcune attività di vendita di monili e oggetti in oro erano sovrapponibili ai giorni in cui venivano riesumati i cadaveri nel cimitero. Il cimitero in questione era quello di San Martino. Da qui, secondo i riscontri della Mobile, nel mese di ottobre del 2011 vennero riesumate 56 salme. Da alcune di queste vennero sottratti fedi, anelli, catenine e orecchini (per lo più di foggia antica) per un totale di 105 grammi di oro e un controvalore sul mercato di circa 3.000 euro.
Dai registri dei compro-oro emersero così i nomi dei venditori. Quei nominativi corrispondevano a tre dipendenti della società che gestisce i servizi funerari. Attraverso telecamere nascoste nel camposanto vennero ripresi alcuni uomini che, in corso di riesumazione dei corpi, depredavano le salme di fedi e anelli. Li soppesavano. E se li intascavano. Chi li metteva in un secchio, chi nel marsupio. Inconsapevoli che l’occhio delle telecamere li stava riprendendo.
In tribunale, davanti al gup Silvia Marini, le difese (rappresentate dagli avvocati Bertoldi, Palma e Malisardi) hanno chiesto di procedere in rito abbreviato. In udienza era presente come parte offesa l’Amsefc che si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Laura Caldarelli. La discussione si terrà a ottobre. Parte civile sarà anche un familiare di uno dei defunti ‘depredati’.
L’azienda per i servizi cimiteriali aveva emesso un provvedimento di sospensione del servizio nei loro confronti, che diventerà effettivo in caso di condanna.
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