Politica
21 Maggio 2013
Il coro degli enti locali alla presidente: “Risposte dal decreto emergenze”

Sisma. Laura Boldrini accanto agli “eroi del quotidiano”

di Marco Zavagli | 5 min

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boldrini1“Gli eroi del quotidiano sono qui stasera, siete qui, e siete tanti”. Laura Boldrini viene interrotta più volte mentre ricorda “tutti coloro che dopo aver pianto i loro cari e i loro beni, perduti sotto le macerie, si sono asciugati le lacrime e si sono rimboccati le maniche”. Tutti coloro che non hanno “ceduto alla disperazione”, che non si sono “rassegnati, ma hanno alzato una bandiera su cui era scritto “ricominciare, ricostruire, rivisitare”. Così facendo avete fatto del bene a tutti gli italiani”.

Parla di fronte alle autorità locali al gran completo, ma soprattutto davanti ai familiari di chi quel 20 maggio di un anno fa perse la vita. È la presidente della Camera l’attesa ospite dell’incontro principale che Ferrara e la sua provincia hanno organizzato in memoria del primo anniversario del terremoto. Nella Sala degli Stemmi del castello estense è la presidente della Provincia Marcella Zappaterra a fare gli onori di casa, ricordando che “le devastazioni che abbiamo subito sono state troppo grandi anche per spalle robuste come le nostre, abituate a rimboccarsi le maniche e a non lamentarsi”. Nell’elenco dei risultati “importanti e non scontati” ottenuti fino ad oggi ci sono le risorse per l’emergenza, i 6 miliardi della Cassa Depositi e Prestiti per ricostruire aziende e civili abitazioni, i 67 milioni di euro per la messa in sicurezza dei capannoni, le varie esenzioni e le agevolazioni. Ma la vera partita si sta giocando in parlamento i questi giorni. “Il decreto 43 attualmente in discussione sarà un’altra tappa cruciale per favorire o rallentare, se non addirittura impedire che la ricostruzione proceda. Se gli enti locali non avranno la deroga al patto di stabilità tutti i buoni propositi resteranno lettera morta”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani che non dimentica come “a partire da quei giorni sia scattato un sentimento di forte impegno per creare un’esperienza che lega, una catena istituzionale che ha risposto con una forza importante, è il segno che il paese quando vuole sa essere unito e reagire”. E non dimentica “le manifestazioni di solidarietà arrivate da ogni parte”, come le telefonate di Abbado, che lo esortò a “preparargli il teatro per un concerto insieme al maestro Pollini e a una grande boldrini2orchestra europea”, o quella di Arnoldo Foa, che “ci esortò ad andare avanti”: “abbiamo dovuto imparare a chiedere e ad accettare, ogni mano e stata indispensabile”. Ma la solidarietà non basta e “il decreto che rinnova il termine dell’emergenza è importante per continuare a dare risposte ai cittadini”. Un appello “all’azzeramento del patto di stabilità almeno fino al 2014” arriva anche da Paolo Pavani, sindaco di Poggio Renatico intervenuto come presidente dell’Associazione dei comuni dell’Alto ferrarese: “è la condizione imprescindibile per la ricostruzione”.

Accanto agli aiuti del governo serve anche “una legge nazionale che disciplini la protezione civile”. Così interviene Vasco Errani, presidente della Regione e commissario straordinario alla Ricostruzione, che rimarca una differenza tra quanto avvenuto all’indomani del 20 e del 29 maggio e altre calamità naturali in Italia: “qui non c’è stato un solo uomo al comando che scende dall’elicottero e dice cosa si deve fare; ogni decisione è stata condivisa e per ogni decisione c’è chi se ne è assunto la responsabilità”. Ma “è necessaria una legge nazionale sulle emergenze, quelle vere non quelle finte, così che un sindaco e un cittadino sappiano cosa si deve fare in questi frangenti. Solo così possiamo dimostrare finalmente all’Europa che gli italiani sono persone serie”. Errani poi si sbilancia con una promessa: “non assicuriamo miracoli, ma tutti coloro che hanno subito danni dal terremoto hanno diritto ad avere fino all’ultimo euro per il cento percento di quei danni. Ce la faremo e ci arriveremo. Su questo impegno sacrosanto non molleremo mai”.

“Sui temi della protezione civile qualche parola chiave e qualche indirizzo lo si deve dare”, concorda il capo del Dipartimento nazionale della protezione civile Franco Gabrielli, perché “non è lo strumento che fa la differenza, ma come lo si utilizza quello strumento. E la Protezione civile ha bisogno di una legge che renda questo strumento efficace”.

E l’ultimo degli interventi tocca a lei, Laura Boldrini, una che il terremoto l’ha vissuto sulla propria pelle. Sia perché “sono marchigiana e nella mia terra l’ha visto ben due volte”, sia perché “gran parte della mia vita professionale l’ho passata ad assistere persone che avevano perso propria casa, le proprie certezze, vuoi per le guerre vuoi per calamita naturali.

“Sono qui – aggiunge – per dare voce all’Italia che sceglie il coraggio al posto della paura, l’interesse pubblico al posto del tornaconto personale, l’iniziativa al posto della rassegnazione. Le vostre famiglie, i vostri comuni, le vostre imprese che sono stati e sono l’architrave della ricostruzione versano oggi in una boldrini3difficile contingenza sociale. Eppure nonostante questo ce la state facendo”. Ma anche la presidente della Camera ammette che ora “serve l’intervento dello stato”. E oggi “sono qui per prendere un impegno: farò di tutto perché il parlamento e il governo rimangano vigili e attivi. Che non si dimentichino di questi comuni e degli impegni assunti per completare la ricostruzione. Che diano le risposte che sono ora necessarie e attese da tutti voi”. Queste risposte “bisogna trovarle già nel decreto legge sulle emergenze, che ha iniziato il suo iter al senato e verso il quale avete indirizzato voi stessi risposte migliorative. Vi garantisco che appena sarà licenziato dal senato, la camera dei deputati riserverà a questo decreto una attenzione scrupolosa e tempestiva”.

“Oggi ci riuniamo qui – chiude – per inchinarci dinanzi alla memoria delle persone che hanno perso la vita per dirvi che non sarete lasciati soli. La camera dei deputati vi sarà vicino. Aperta alle vostre istanze. Pronta a fare i proprio dovere. E un vostro diritto di cittadini. Un diritto reso ancor più forte da quel che avete fatto nel corso di quest’anno. Da ciò che avete donato, con il vostro esempio, all’Italia intera”.

Intervista a Laura Boldrini

Seconda intervista

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