“Se un amico, vero, chiede una mano in un’avventura così difficile si risponde di sì. Anche caricandosi il lavoro più difficile e meno visibile”. L’amico vero è il premier Enrico Letta. L’avventura così difficile è il governissimo Pd-Pdl. Il lavoro più difficile e meno visibile è l’incarico di ministro ai rapporti con il parlamento. Commenta così Dario Franceschini su twitter l’investitura arrivata da Roma che ne fa il secondo ministro ferrarese del Dopoguerra, dopo l’altro democristiano Nino Cristofori, salito al governo nel ’92-‘93.
A quello di Franceschini seguono sui social network i commenti degli esponenti locali del Pd. Commenti impensabili fino a qualche settimana fa. A partire da Paolo Calvano. Per il segretario provinciale un governo con Alfano vice premier infarcito di ministeri chiave in mano al Pdl è “un ottimo inizio”. “Avevamo chiesto – spiega – dall’Emilia Romagna a Letta di fare un governo rinnovato rispetto agli ultimi vent’anni. E così è”. Si prodiga in complimenti Filippo Parisini, sindaco di Ro: “Bene un Governo, bene questo Governo (per ora), bene Franceschini Ministro. Avanti, per economia e lavoro. Chi si ferma è perduto, chi sa fare fa, chi non sa fare parla”. “Un buon governo” anche per il renziano Eric Zaghini, sindaco di Berra: “Intanto perché c’è, a due mesi dalle elezioni. E poi perché è la dimostrazione di come, nel Pd, tagliati i rami secchi, ci siano parecchie donne e uomini competenti”. Un altro sindaco Pd, Nicola Rossi di Copparo, scrive che “è ora di rimboccarsi le maniche! In bocca al lupo a un governo di coraggio!”. Più che laconico quello di Ferrara, Tiziano Tagliani: “due sindaci Pd bravi (Zanonato e Delrio, ndr) e un ferrarese, per me è ok!”.
Non esulta, ma parla di soddisfazione l’assessore provinciale Caterina Ferri, che guarda ai ‘piazzamenti’ pieddini: “Bonino agli Esteri, Cancellieri alla Giustizia, Giovannini al Lavoro e due Sindaci, Zanonato e Delrio allo Sviluppo Economico e agli Affari regionali”.
Fa di necessità virtù Luigi Marattin, altro renziano, che “ai radicaloidi di (pseudo) sinistra che si disperano e lanciano strali, ricordo che anche al Pd avrebbe fatto piacere formare un governo pienamente riformista, senza compromessi; in questo tuttavia loro sono stati al solito inutili perché i voti che hanno complessivamente raccolti in tutta Italia servivano a malapena a eleggere un paio di consiglieri comunali a Milano. Figuriamoci, quindi, per dare una maggioranza al Paese. Agli eterni nostalgici ex-Ds che lamentano l’eccessiva presenza di “democristiani” , io (ex Ds) ricordo che non è colpa di nessuno se da una parte si sono fatti crescere personaggi del calibro di Letta o Delrio, e dall’altra invece Fassina”.
Nei Ds, prima della fusione con la Margherita, c’era anche Raffaele Atti. L’ex assessore comunale però ha intrapreso strade diverse, e ora profetizza che “con Bonino agli Esteri e Mauro alla Difesa non perderemo l’occasione di andare in guerra appena si potrà: la Siria è li che aspettava solo che si insediasse il nuovo Governo italiano. Immagino anche che Lupi ci assicurerà una vera stagione di grandi opere e che il nuovo Ministro di Polizia garantirà che non ci siano rompi…i a ostacolarle. Dalla scuola non c’era proprio più niente da tirar su. E quindi adesso tocca il colpo di grazie alla Sanità. Comunque a scanso di equivoci il Ministero resta della Istruzione (non torna della Pubblica Istruzione)”. E tutto questo in attesa di vedere il Pd votare Berlusconi al Quirinale, “perchè immagino – ipotizza l’esponente di Sel – che Napolitano non ce la faccia a reggere per 7 anni”.
Rispolvera gli album di famiglia Massimiliano Fiorillo (Idv): “Ministro dell’Agricoltura è Nunzia De Girolamo (Pdl), 38 anni, moglie del parlamentare Pd Francesco Boccia. Larghe intese in famiglia. Ministro per la Pubblica Amministrazione è Giampiero D’Alia (Udc), siculo, figlio d’arte (il padre è stato un parlamentare Dc). Si è distinto per essere stato il promotore di un emendamento al ddl sulle intercettazioni che prevedeva limitazioni alla libertà di espressione mediante internet”.
Lascia stare le fotografie ma scorre gli archivi delle agenzie Alfredo Valente, di Rifondazione comunista: “ministra Nunzia De Girolamo, politiche agrigole. «Il premier è troppo generoso stringe le mani, si ferma a parlare con la gente. Se ha aiutato la marocchina Ruby, l’ha fatto perché è troppo buono. Vogliamo condannarlo per il reato di generosità?».
In casa Pd non si lascia intruppare Fiorenzo Baratelli: “l’incubo è realtà! Chi immaginava, votando Pd, di votare per un governo insieme ad Alfano, Lupi, Quagliarello, De Girolamo ecc.? C’è materia di riflessione anche per Grillo, che adesso grida al ‘mostro’, mentre rifiutò gli otto punti di Bersani, spazzati via da questo connubio ‘contro-natura’…. La Cancellieri alla Giustizia risolverà senz’altro il ‘conflitto di interessi’; la vergogna della prescrizione; il falso in bilancio… Comunque, le questioni sono tutte lì: corruzione, lavoro, cassa-integrazione, esodati, spesa pubblica, sanità e servizi sociali, scuola e Università, ambiente e territorio, enti locali”.
“Il Parlamento è sovrano…. E quella parte di società civile che aveva creduto in chi diceva ‘governo di cambiamento’ e ‘mai con il Pdl’ non è scomparsa… Vedremo….”, attende il direttore dell’Istituo Gramsci di Ferrara.
A proposito di Gramsci… Qualcuno ha anche ricordato che il 27 aprile correva l’anniversario della sua morte…
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