Copparo. Il tribunale di Ferrara ha condannato un copparese del ’59 a un anno di reclusione e 700 euro di multa. E se entro tre mesi l’uomo non pagherà all’ex moglie la provvisionale di seimila euro andrà in prigione. Nel pronunciare la sentenza il giudice Rizzieri ha subordinato la concessione del beneficio della sospensione della pena al pagamento dei danni per i mancati assegni familiari di mantenimento.

I due coniugi si separarono nel 2009. Non dopo aver contratto mutui in regime di comunione legale che li legavano a livello patrimoniale anche dopo che la loro unione era cessata. Un mutuo di 800 euro al mese che il marito pagava per intero, credendo così – questa la sua difesa – di assolvere agli obblighi di mantenimento, che in realtà erano più onerosi: 600 euro la mese per ex moglie e i due figli piccoli.

E così la donna si è vista costretta a denunciarlo per il mancato adempimento dovuto in seguito alla separazione, che calcola in circa diecimila euro. Nel frattempo gli fa pignorare, come previsto dalla legge, un quinto dello stipendio. La querela penale della moglie (costituita parte civile attraverso gli avvocati Luca Morassuto, Paola Zanarini e Lucia Tumiati) invece ha portato agli sviluppi dell’odierno processo che ha visto sfilare come testimoni amici e parenti.

L’imputato non ha voluto farsi interrogare. Ma a convincere il tribunale è forse bastato l’esame del nonno paterno che, sentito in aula, non ricordava nemmeno il nome dei nipoti. Secondo un altro teste il padre invece in una occasione aveva faticato a riconoscere la figlia. Lo zio confermerà che da circa tre anni l’imputato si disinteressava completamente dei figli. Anche quando la figlia finisce in ospedale per una frattura al braccio.