Comacchio. Due condanne, una in rito abbreviato e l’altra in patteggiamento, tre proscioglimenti e sei rinvii a giudizio. Si conclude così la lunga udienza preliminare di Comacchiopoli, che manda davanti al giudice collegiale nomi di primo piano dell’ex giunta lagunare di centrosinistra. Nomi tra i quali non compariranno quelli dell’ex sindaco Maria Cristina Cicognani, accusata di tentata concussione (per aver indotto un privato a cedere al Comune un terreno a Lido di Spina per sbloccare una pratica del piano urbanistico per la costruzione del porto turistico degli Estensi) in concorso con Valter Cavalieri Foschini, già vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, e Berto Cavallari, già assessore all’Urbanistica per fatti del gennaio 2009. I tre ex amministratori sono stati prosciolti da questa accusa con formula piena perché il fatto non sussiste.
E qui si registra la “grande soddisfazione” dell’avvocato Carmelo Marcello, difensore di Cavaliere Foschini, perché “siamo riusciti già in udienza preliminare a dimostrare l’infondatezza dell’ipotesi delittuosa; il che significa che non c’è mai stata una promessa di denaro o di altra utilità nei confronti dell’imprenditore bolognesi. I tre imputati hanno agito nell’esclusivo interesse del Comune di Comacchio e questa sentenza dà atto della correttezza del loro operato”. “Non è merito di noi avvocati – aggiunge il collega Fabio Anselmo, che difende l’ex sindaco assieme a Lorenzo Valgimigli -, è giusto così”.
Una “soddisfazione parziale” per Francesco Vinci, avvocato di Cavallari, “perché c’è stato rinvio a giudizio su un altro capo di imputazione per quanto riguarda il mio assistito. L’accusa riguarda la vicenda, risalente alla fine del 2008, del centro commerciale e la sponsorizzazione della locale squadra di calcio, “accusa per la quale – continua Vinci – siamo convinti di dimostrare nostra estraneità dei fatti in dibattimento”.
Si tratta del primo capo di imputazione, che contesta la corruzione a Cavallari, Manlio Carli, allora dirigente all’Urbanistica (si parla di fine 2008), Eugenio Gramolelli (ex assessore alle Attività produttive ed ex consigliere provinciale del Pd), Fabrizio Felletti (ex assessore allo Sport) e gli imprenditori Luciano Vazzoler e Sergio Marinelli. Si tratta del filone riguardante la sponsorizzazione della locale squadra di calcio, del valore di 30mila euro. La società sponsorizzatrice, attiva nell’edilizia, avrebbe offerto quei soldi in cambio dell’interessamento per una pratica relativa alla richiesta di concessione di un’attività produttiva, ferma nei cassetti del municipio. I due imprenditori sono stati condannati dal gup Piera Tassoni. Il primo a un anno e 8 mesi in rito abbreviato, il secondo ha patteggiato la pena di un anno e mezzo.
Gli altri andranno a giudizio il 3 ottobre, così come Antonio Pini, all’epoca dirigente all’Urbanistica, per omissione (prosciolto invece dall’accusa concussione) e Iginio Ferroni ex consigliere comunale di Alleanza nazionale per corruzione.
Prosciolto anche Guerrino Ventura per il capo 5 relativo all’abuso di ufficio perché il fatto non sussiste. “L’imputazione – commenta l’avvocato Eugenio Gallerani – era contraddetta dai fatti, perché quando sono intervenuti i vigili urbani per segnalare quello che ritenevano un abuso edilizio in un’area destinata a verde pubblico i lavori erano già finiti e anche a livello di provvedimento amministrativo non era configurabile alcun ritardo”.
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