Cronaca
4 Aprile 2013
Contrade e istituzioni chiedono al presidente del Palio di rimanere almeno fino al termine degli impegni di maggio

Dimissioni Perugini: “Attacco strumentale”

di Mauro Alvoni | 3 min

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perugini giambaldo palioHa le sembianze di un agguato alle spalle, quello subìto dal neo eletto presidente dell’Ente Palio, Giambaldo Perugini, che martedì sera ha convocato il Comitato Esecutivo (i presidenti delle otto contrade e della Corte Ducale), il sindaco Tagliani e l’assessore Modonesi, per rassegnare a sorpresa le proprie dimissioni. Ed è anche “per senso di responsabilità” che ha deciso di farsi da parte dopo i più o meno velati attacchi giunti, da quanto si vocifera nell’ambiente, da persone vicine alla contrada San Luca (ma sembra non iscritte) che avrebbero rivangato una vicenda giudiziaria (una condanna a un anno e due mesi in primo grado in una causa per presunte molestie) risalente a sette anni fa e nota da tempo a tutti, se non altro per essere stata all’epoca abbondantemente presente sulla stampa cittadina. Persone che rivolgendosi a un’associazione femminile cittadina ne avrebbero scatenato le rimostranze presso gli enti locali, ricordando a sindaco e assessore l’inopportunità della sua presenza alla guida dell’Ente Palio.

E’ solo una delle questioni messe sul tavolo da Perugini. L’altra riguarda i conti dell’Ente Palio, che versa da tempo in una “situazione economica pesante”, come dichiara lo stesso presidente dimissionario aggiungendo che il disavanzo previsto nel 2013 pone la necessità di recuperare fondi “o dalle contrade o dallo stesso Ente Palio attraverso sponsor e privati”.

Due questioni divenute ‘esplosive’, tanto che Perugini, martedì sera, dopo averle poste sul tavolo, ha rassegnato le dimissioni alzandosi e abbandonando la riunione, inducendo così i presenti a riflettere velocemente sulla situazione. Ne è scaturito, il giorno successivo, uno stringato comunicato stampa del Comune in cui viene spiegato come le dimissioni di Perugini siano motivate “dalle notizie di stampa facenti riferimento alle difficoltà economiche ed alle vicende legali che lo riguardano e rispetto alle quali si auspica in ogni caso una rapida soluzione”, ma nel quale si riferisce anche che le dimissioni sono state rigettate chiedendo al presidente, pur di fronte alla sua ferma volontà di “sgombrare comunque il campo da ogni possibile attacco strumentale a lui ed al Palio”, di rimanere almeno fino al termine degli impegni di maggio “nell’interesse della manifestazione e del lavoro fatto e da fare dalle contrade”. Richiesta, quest’ultima, che quasi certamente Giambaldo Perugini non respingerà. “Non ho intenzione – ha infatti dichiarato – di mettere in difficoltà il Palio e le contrade. Penso al bene della manifestazione e, soprattutto, agli oltre 800 ragazzi che fanno parte delle contrade”. Perugini fa intendere, quindi, che potrebbe mantenere il ruolo ricoperto fino al giorno delle corse in piazza Ariostea, per non vanificare  il lavoro di organizzazione degli eventi di maggio e rendere solo successivamente effettiva la sua decisione.

In merito alla situazione economica Perugini è stato chiaro: “Il contributo degli enti pubblici è solo un  decimo di ciò che occorre al Palio per gli eventi di un intero anno. Bisogna che passi il messaggio che il Palio dà alla città più di ciò che ottiene. Il Palio è un veicolo importante di presenze a Ferrara, oltre che preziosissimo per il tessuto sociale. Non si può continuare a sottovalutarne il ruolo svolto”.

Una bella “patata bollente” nelle mani delle contrade e del sindaco, che è anche presidente onorario dell’Ente Palio, alla quale mettere mano subito dopo le corse in piazza Ariostea.

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