Lettere al Direttore
28 Marzo 2013

“La mia Città non assiste muta”

di Redazione | 2 min

Oggi abbiamo avuto la prova che la crudeltà umana può non avere limiti, anche in un paese ed in una città che si definiscono civili.

Nel commentare la vergognosa azione di stamattina da parte del COISP a “sostegno” dei 4 poliziotti che hanno ucciso Federico Aldrovandi, non si può tralasciare il merito della questione; ovvero il fatto che quei 4 agenti di polizia siano stati condannati perché “posero in essere una azione repressiva estrema e inutile nei confronti di un ragazzo che si trovava da solo, in stato di visibile alterazione psicofisica, errando gravemente nella valutazione dei limiti fattuali” (dalla sentenza della Corte di Cassazione) e che debbano scontare la pena residua di 6 mesi perché “non è dato registrare un atto concreto, atto a indicare una effettiva  comprensione della vicenda delittuosa” e “presa di distanza dalla stessa; nessuna manifestazione esplicita e concreta di  resipiscenza; non un gesto anche solo simbolico nei confronti della vittima o dei suoi familiari, cui peraltro il risarcimento è stato pagato solo dallo Stato; non un gesto di riparazione sociale, e tanto meno di ricordo manifesto e di monito  rispetto ai ripetersi di simili comportamenti da parte di altri” (dalla sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Bologna).

Ma il punto più becero della vicenda è il veder sacrificato quel minimo di umanità che dovrebbe albergare in ognuno di noi (anche nei dirigenti di un sindacato di polizia) di fronte alla ricerca di notorietà e fama. Manifestare per l’impunità dei propri colleghi proprio sotto le finestre degli uffici in cui lavora la madre della vittima, prendere a male parole il Sindaco della Città sceso per invitare i manifestanti ad allontanarsi di qualche metro, ed infine costringere Patrizia Moretti a scendere in strada con la foto del figlio martoriato sul tavolo dell’obitorio, qualifica i dirigenti e gli attivisti del COISP, i parlamentari e gli ex parlamentari scesi in piazza con loro per quello che sono.

Esprimo la solidarietà a Patrizia, Lino, Stefano e agli amici di Federico, ma ringrazio anche il Sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani che oggi, scendendo in piazza Savonarola, ha esplicitato che questa Città, la mia Città, non assiste muta al vilipendio della giustizia e dell’umanità.

Leonardo Fiorentini

Consigliere Circoscrizione 1

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